Le Regioni lo hanno ribadito nel nuovo faccia a faccia che c’è stato ieri con il Governo (leggi l’articolo): premiare quanti si sono vaccinati creando una sorta di super Green Pass. Presenti al vertice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli e i ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Checché ne dica il leader della Lega, Matteo Salvini, a chiedere una corsia preferenziale per chi si è immunizzato ci sono diversi governatori del Carroccio. Bisogna evitare – la linea di Salvini che ha incontrato ieri Zaia e Fontana – ulteriori chiusure e paure.
“La Lega è nettamente contraria al Green Pass obbligatorio per i bambini sotto i 12 anni”, spiegano dal partito di via Bellerio annunciando un nuovo incontro per oggi tra il segretario e i presidenti di Regione. Ma la richiesta del governatore lombardo al Governo è stata chiara: un certificato verde che consenta attività solo a chi vaccinato o guarito. Non deve esserci inerzia – ha detto Attilio Fontana – l’importante è tutelare la sicurezza delle aperture, la continuità delle attività commerciali e imprenditoriali e tutelare chi ha fatto il proprio dovere, rispettando le richieste dello Stato. E come lui la pensano tutti i governatori, da Nord a Sud. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, chiede, poi, un “aumento dei controlli alle frontiere con i Paesi con maggiore circolazione”, mentre il collega della Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, ribadisce che bisogna “tutelare la stagione turistica invernale”.
COLORI. I distinguo tra i presidenti di Regione riguardano le zone in cui far scattare i divieti ai no vax. C’è chi chiede di attivare il super Green Pass solo nelle Regioni in arancione o rosso, e chi, come il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, propone di anticiparlo già da subito, indipendentemente dai colori. I governatori hanno chiesto di essere di nuovo sentiti prima del Consiglio dei ministri che – preceduto da una riunione del Comitato tecnico scientifico e da una cabina di regia – dovrà giovedì varare il nuovo decreto.
Dunque bar, ristoranti, musei, cinema, piscine e palestre, ovvero tutti i luoghi al chiuso, potrebbero diventare inaccessibili ai no vax. Rimane, appunto, da stabilire se tali restrizioni varranno per i no vax in tutta Italia o solo per quelli che si trovano nelle zone a rischio. Se si decidesse di rilasciare il Green Pass solo ai vaccinati il tampone rimarrebbe valido per poter accedere solo ai luoghi di lavoro e ai servizi essenziali. Ma – e su questo si attende il parere del Cts – la validità dei tamponi potrebbe essere ridotta da 72 a 48 per i molecolari, da 48 a 24 per gli antigenici. Il decreto conterrà l’obbligo del richiamo per il personale sanitario e per quanti lavorano nelle Rsa. Si valuta se estendere l’obbligo del vaccino anche ad altre categorie come Forze dell’ordine, Pubblica amministrazione e insegnanti.
ESTENSIONE. “Se ci fosse la necessità di ampliarlo, siamo pronti”, ha confermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa (leggi l’articolo). Su questa linea è Forza Italia ma non la Lega. Il governatore siciliano Nello Musumeci, invece, va oltre e invoca l’obbligo vaccinale per tutti. Ma l’opzione non è al momento sul tavolo del Governo. Scontata la riduzione della validità del Green Pass da un anno a 9 mesi. Anche se c’è chi nella comunità scientifica propone di scendere a sei mesi. Ma su questo si attende il Cts. Per quanto riguarda l’intervallo che deve passare tra l’ultima inoculazione e il richiamo il Governo ha annunciato che verrà portato da sei a cinque mesi.
TERZA DOSE DAL SESTO MESE. Ed è stato aggiornato a 5 mesi il tempo da cui si può procedere alla terza dose. La cosiddetta dose “booster” con vaccino a m-Rna, secondo quanto prevede la circolare emanata dal ministero della Salute in vigore da domani, potrà essere somministrata “alle categorie per le quali è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con una unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”. “La dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto” ha commentato su Facebook il ministro Speranza. “Dopo l’ultimo parere di Aifa – ha aggiunto – sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti”.