Proseguono a ritmo serrato le indagini della Procura di Milano sulla presunta “lobby nera” di Fratelli d’Italia. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio e ieri hanno acquisito le oltre 100 ore di filmati realizzati da FanPage (leggi l’articolo) nel corso dell’inchiesta giornalistica su FdI e sull’eurodeputato Carlo Fidanza (nella foto).
GLI ACCERTAMENTI. La Procura ha aperto un fascicolo venerdì scorso, dopo la pubblicazione dell’inchiesta giornalistica, che è stata trasmessa anche da Piazzapulita su La7. E già venerdì è stata inviata dai pm Giovanni Polizzi e Piero Basilone alla redazione del giornale online la richiesta per acquisire i filmati. Il video, che è stato acquisito dalla Guardia di Finanza e che voleva acquisire anche la leader di FdI, Giorgia Meloni, verrà analizzato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e affidato ai pm Polizzi e Basilone.
Gli inquirenti stanno cercando di individuare i professionisti che, secondo l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, e l’esponente della destra milanese Roberto Jonghi Lavarini, noto come il barone nero, si presterebbero a fare da “lavatrici” per i contributi elettorali versati in nero da aziende e imprenditori che non desiderano comparire. Nei prossimi giorni verranno inoltre ascoltati i giornalisti che hanno indagato per oltre 3 anni sugli ambienti della destra milanese. Nelle oltre 100 ore di filmati realizzati dagli autori dell’inchiesta giornalistica, noti esponenti di FdI fanno saluti romani, inneggiano a Hitler e al fascismo. Vengono inoltre presi di mira gli ebrei e i neri, oltre al giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, finito nel mirino dell’estrema destra dopo i suoi articoli.
LE REAZIONI. Le reazioni della politica sul caso si susseguono. “Si può dire tutto quello che si vuole sull’inchiesta di FanPage circa i metodi politici e finanziari di Fratelli d’Italia. E si può ironizzare, come fa il mio stimato amico Franco Cardini, su taluni personaggi di questa strana vicenda. Ma la verità – ha dichiarato l’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi – è che Giorgia Meloni non ha mai fatto i conti con il passato. Non è un caso che la leader di Fratelli d’Italia abbia detto anche recentemente che il 25 aprile è divisivo. Finché non si ha il coraggio di chiamare fascismo il fascismo, ogni dibattito sulla svolta culturale e generazionale della Meloni è impossibile prima che inutile”.
A fargli eco Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: “Ho scritto una lettera aperta all’onorevole Giorgia Meloni. Concediamo pure che si tratti di una abile manovra di spregiudicati giornalisti di FanPage per screditare lei e Fratelli d’Italia il giorno prima del voto. Ammettiamo pure che nelle 100 ore di girato dell’inchiesta, siano soltanto 15 i minuti (quelli andati in onda), infarciti di ogni sorta di schifezza e che per il resto del tempo si fosse di fronte a veri e propri santi prestati alla politica. Ammettiamo pure che sia così. Ma mi chiedo – sottolinea – da persona che ha responsabilità di gestione di un partito, e lo chiedo anche a lei: è tollerabile ciò che ha ascoltato e visto? Sono tollerabili i saluti romani, gli heil hitler, i riferimenti alla birreria di Monaco che aprì la stagione macabra della Shoah?”.
Dal canto suo intanto la Meloni, che sin dall’inizio ha detto che prima di pronunciarsi voleva vedere tutti i filmati girati e non solo quelli andati in onda, continua a sostenere che si tratta di un colpo basso al suo partito messo su da una macchina del fango.