La polemica circola sui social: il programma di Sinistra Italiana-Verdi depositato e firmato per presentarsi alle elezioni è diverso da quello che la coalizione presenta sul sito. La differenza più eclatante sarebbe l’invio di armi in Ucraina.
Il blocco immediato all’invio di armi in Ucraina è menzionato solo sul sito di Verdi e Sinistra italiana. Ma non c’è traccia nel programma depositato
“Un quesito sul programma di @SI_sinistra e @europaverde_it. Nella versione online sul sito dei rossoverdi si parla di stop immediato all’invio di armi all’Ucraina. In quella depositata e firmata quella riga pare manchi. Perché @NFratoianni, @AngeloBonelli1, @EleonoraEvi? Grazie”, scrive il giornalista Leonardo Filippi.
In effetti a proposito della guerra in Ucraina sul sito della coalizione si legge: “Viviamo in un mondo in continuo e costante riarmo, con sanguinosi conflitti attivi e numerosi fronti emergenti, con una guerra alle porte dell’Europa, frutto dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.
In questo quadro l’impegno dell’Italia e dell’Europa per la pace e la sicurezza globale deve partire dal ripristino del dialogo multilaterale e da una spinta verso il disarmo globale. Va interrotto subito l’invio di armi in Ucraina e riaperta la strada del confronto diplomatico con determinazione e convinzione, prima che sia troppo tardi”.
Nel programma depositato al Viminale non si fa cenno alla questione. I nervi a fior di pelle in piena campagna elettorale soffiano sulle reazioni. Qualcuno scrive che “la stampante aveva purtroppo finito l’inchiostro proprio in quel punto”, qualcuno scrive “perché hanno la faccia come quella parte del corpo che si appoggia sulla poltrona”.
Su Twitter l’account Collettivo Inconscio sembra non avere dubbi: “La domanda è retorica: la risposta è che in cambio della poltrona cade qualunque riferimento a fermare la guerra, nel patto con il Pd. Rimane però (per i gonzi che voteranno questi personaggi) nel sito online”.
La discrepanza finisce perfino nelle chat dei partiti avversari (soprattutto a sinistra), indecisi se usare la polemica. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, raggiunto al telefono spegna la diatriba: “La spiegazione è semplicissima: la legge stabilisce un termine per depositare il programma mentre sul sito il nostro programma è in continuo aggiornamento”, spiega.
Il segretario di Sinistra Italiana non accetta i dubbi sulla sua posizione per la guerra in Ucraina: “Noi siamo ovviamente per lo stop dell’invio di armi. Su queso tema c’è poco da giocare: siamo gli unici che hanno votato coerentemente in Parlamento. Parlano per noi i nostri voti. è del tutto evidente che il nostro programma si evolve, viene aggiornato. Mi occuperei piuttosto del programma di Fratelli d’Italia che all’improvviso era scomparso”.
E come risposta a chi dubita della coerenza del partito Fratoianni ricorda “un elemento al di sopra ogni polemica: il tabulato dei nostri voti in questa legislatura. Cosa abbiamo votato sulla guerra ma anche i nostri voti sugli accordi con la Libia”. “Sarebbe curioso – dice Fratoianni – piuttosto vedere come hanno votato alcuni ex grillini che ora sono candidati con Unione Popolare”.
Di “semplici aggiunte” parla anche il leader di Verdi Europei Angelo Bonelli che racconta come le “elezioni anticipate abbiano imposto un’accelerazione per cui non siamo stati in grado di fare tutto. Ci siamo dovuti arrangiare con il tempo a disposizione”.
“È una polemica strumentale e stupida: un conto è se non avessimo fatto integrazioni, questo lo capirei. Il programma sul nostro sito ha diverse integrazione anche in tema di agricoltura e welfare”. Bonelli sottolinea come il veleno di questa campagna elettorale arrivi soprattutto da sinistra: “capisco discutere dei contenuti ma gli attacchi personali e strumentali proprio non li capisco”.