Lavoratori che quasi al 100% aderiscono allo sciopero. Città paralizzate. Un ministro, Matteo Salvini, che mette in discussione il diritto di sciopero. Un altro sindacato, la Cisl, che rompe il fronte e va a parlare col Governo, proprio durante la manifestazione nazionale. È l’estrema sintesi di quanto accaduto ieri durante lo sciopero nazionale del Trasporto pubblico locale. Che è stato un successo.
Filt-Cgil: “Adesione allo sciopero del 90%, con punte del 100%”
“Lo sciopero ha avuto una grande riuscita in tutte le città, grandi e piccole, con una adesione media del 90% con punte fino al 100%, nonostante i tentativi delle aziende di mettere in discussione a Roma e Milano, la possibilità, prevista dalla legge, di scioperare con le prestazioni ridotte nelle fasce di garanzia”, ha dichiarato ieri il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio.
“Oggi scioperiamo per chiedere il rinnovo del contratto nazionale scaduto dal 31 dicembre dello scorso anno con un adeguamento dei salari al costo della vita, turni di lavoro che non siano massacranti e impegni sulla sicurezza sul lavoro”, ha aggiunto, “Ma questo non è solo uno sciopero per il contratto, ma anche per evitare il declino di un settore in un Paese, unico in Europa, che rischia di non avere più un trasporto pubblico a disposizione per i cittadini”. “La mobilitazione non si ferma senza un rinnovo del contratto soddisfacente”, ha concluso il segretario Filt.
Salvini furioso: “Questo sciopero sarà l’ultimo”
Contemporaneamente il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, in visita alle gallerie di San Giustino Umbro, tra Umbria e Marche, attaccava lo sciopero perché, dice, crea problemi, come se non fosse proprio questo il suo scopo… “È giusto rivendicare più salari e più sicurezza, è un tema su cui sto lavorando personalmente, però fare scioperi selvaggi lasciando a piedi milioni di italiani non solo non risolve i problemi, ma ne crea altri”, ha detto.
Poi ha fatto anche la voce grossa: “Dal mio punto di vista è l’ultimo – ha annunciato solennemente -,. Quindi non dico che convocherò, ma chiamerò i rappresentanti sindacali, perché sto lavorando anch’io per trovare più soldi per assumere più personale e pagarlo meglio”.
L’attacco al “signor Landini”
Infine l’immancabile attacco al segretario della Cgil: “Però quando un leader sindacale come il signor Landini invita la rivolta sociale e si proclamano scioperi settoriali o generali ogni quarto d’ora per fermare il Paese, vuol dire che qualcuno fa politica, non fa sindacato. Anche perché fare uno sciopero generale contro l’aumento di stipendio per milioni di lavoratori e lavoratrici è qualcosa che succede solo in Italia”.
Sulla stessa linea il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che parla di abuso: “Nessuno mette in discussione il diritto allo sciopero, che è scritto in Costituzione. Altra cosa però è abusarne, scaricando con insensata frequenza tutti i disagi sui lavoratori, creando danni alle imprese, al sistema produttivo e all’economia. Chi invita alla ‘rivolta sociale’ farebbe bene a riflettere”.
M5s: “Salvini è un ministro fantasma. Meloni lo sostituisca”
Di solidarietà ai lavoratori e di “ministro fantasma” parla invece la coordinatrice Trasporti M5s Gabriella Di Girolamo: “L’Italia dei trasporti è allo sfascio: piena solidarietà ai lavoratori del tpl che oggi scioperano per ragioni più che legittime, di fronte a un governo che non li considera neanche di striscio. Per il resto, siamo di fronte a un ‘Armageddon’ cronico di disservizi, che germoglia dalla rete ferroviaria, dove caos e ritardi sono ormai cronici, e si snoda su aeroporti, porti e, appunto, sulle tratte ferroviarie locali e sui servizi bus, tram e metropolitane”.
“Un disastro che è la diretta conseguenza di un ministro fantasma come Salvini, che al ministero dei Trasporti passa 2-3 volte al mese e solo per saluti fugaci. O magari per farsi aggiornare su come procede lo sperpero ignobile di quattrini per il ponte sullo Stretto di Messina. E’ giunto il momento che Meloni rifletta seriamente sulle condizioni in cui gli italiani sono costretti a spostarsi per il paese: semplicemente, Salvini non può rimanere in quel ruolo”, conclude.
E mentre i lavoratori erano in piazza per lo sciopero, la Cisl incontrava il vice-ministro Rixi
E mentre i lavoratori manifestavano fuori dal ministero dei Trasporti, dentro la Fit Cisl incontrava il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, il leghista Edoardo Rixi. Ennesimo messaggio di rottura da parte del sindacato cattolico. Come testimoniano anche le dichiarazioni post-incontro: “Apprezziamo l’impegno e la disponibilità del viceministro Rixi, il quale ha compreso e condiviso le priorità poste da noi sindacati nel corso dell’incontro”.
“La priorità è il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di settore, quindi si è stabilito l’avvio ufficiale di un tavolo di confronto su questo tema a partire da martedì 12 novembre in sede ministeriale. Un confronto che coinvolgerà tutte le parti in causa, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl”.