Dal 2012 al giugno 2021 attraverso la stipula di convenzioni sempre più vantaggiose per la struttura, si sarebbe consentito a una clinica privata guidata allora anche dal dottor Mario Melazzini, di operare in un ospedale pubblico, con i costi scaricati sull’erario, in totale assenza di autorizzazione e accreditamento da parte della Regione Sicilia.
È il succo dell’inchiesta che ha terremotato l’Ospedale Policlinico di Catania, investito l’attuale assessore alla Salute della Sicilia, Giovanna Volo (il presidente siciliano Renato Schifani le ha già confermato “fiducia immutata”), ma, soprattutto, inguaiato un big della sanità lombarda: Melazzini.
Chi è Mario Melazzini, un big tra medicina e politica (di Cl)
Ciellino di ferro, Melazzini da gennaio 2024 è direttore sanitario dell’ospedale Niguarda di Milano, ma vanta una carriera sterminata a cavallo tra sanità e politica. Sempre targata Cl: pezzo grosso della clinica Maugeri (quella dello scandalo Formigoni), una cattedra all’università di Pavia, Dg della Sanità lombarda, poi assessore alla Sanità (2012/13), quindi assessore regionale alle Attività produttive (2013/15), assessore all’Università (2015 e il 2016), per finire direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco.
E, tra le tante cariche, Melazzini è stato anche presidente della fondazione Aurora Onlus, che a Messina ha gestito dal 2012 al 2021 il centro clinico privato NeMoSud, specializzato nel trattamento di patologie neuromuscolari e neurodegenerative (un centro identico è attivo nell’ospedale milanese di Niguarda (diretto da Melazzini).
Accusati di peculato e corruzione
Nell’inchiesta, avviata nel 2019 a seguito della denuncia di un medico e che conta nove indagati per peculato e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, sono finiti ex direttori sanitari ed ex commissari straordinari del Policlinico di Messina e presidenti dell’associazione Aurora Onlus. Dalle indagini è emerso inoltre che i dirigenti dell’epoca del Policlinico avrebbero esternalizzato, arbitrariamente, in favore del centro privato, le prestazioni di neuro-riabilitazione, stornando il rimborso delle spese da parte del Servizio sanitario regionale. Gli indagati avrebbero, quindi, distratto fondi pubblici, destinando al centro clinico “NeMoSud” rilevanti somme di denaro appartenenti alla struttura pubblica.
Secondo l’ordinanza firmata dalla gip Claudia Misale, otto anni fa, nella qualità di direttore sanitario del Policlinico di Messina, Volo avrebbe agito in concorso con MR, GLS e Mario Melazzini, presidente della Fondazione Aurora Onlus. I primi tre “avendo, per ragione del loro ufficio, la disponibilità del denaro destinato alla erogazione di prestazioni sanitarie pubbliche, se ne appropriavano disponendone la distrazione in favore della fondazione “Aurora onlus”, su “determinazione” di Melazzini. Il Gip ha ordinato il sequestro preventivo di beni per un valore di 11 milioni e il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione ed esercitare l’impresa in ambito sanitario nei confronti di tre indagati, tra i quali Melazzini.
Un enorme problema per Guido Bertolaso
Il che rappresenta un enorme problema per l’attuale assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Melazzini, infatti, dovrebbe subentrare alla direzione generale di Niguarda (scelto come ospedale olimpico, perché considerato all’avanguardia), quando nel 2025 l’attuale Dg Zoli (altro uomo di fiducia di Bertolaso) andrà in pensione. Un’operazione al momento impossibile, dato il divieto a contrarre stabilito dal Gip. Ieri Melazzini si è autosospeso dall’incarico al Niguarda, “fruendo del congedo ordinario”, ha fatto sapere l’ospedale.