“Il coronavirus ci ha colpiti come un meteorite e ha lasciato un cratere nell’economia Ue”, pertanto “il pacchetto del semestre europeo è stato ridisegnato per fornire linee guida agli Stati membri per navigare nella tempesta”. Parte da questa premessa il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis (nella foto) nella conferenza stampa con Paolo Gentiloni per presentare il pacchetto con le raccomandazioni dell’esecutivo comunitario per tutti i paesi membri affinché rientrino nelle regole del Patto di stabilità e crescita.
PATTI CHIARI. Patto che, è bene ribadirlo, è sospeso: la Commissione europea fa sapere che non aprirà nessuna procedura per deficit eccessivo nei confronti di nessuno Stato membro a causa della situazione straordinaria legata alla pandemia di coronavirus, anche qualora qualcuno dovesse sfondare il “fatidico” tetto del 3% tra deficit Pil. Quest’anno, e poi? “Non possiamo mettere una data”, sottolinea Dombrovskis “Il livello di incertezza economica è alto, monitoreremo ma, quando il Patto sarà riattivato ripartiremo dai livelli di deficit e debito degli Stati membri. Ne riparliamo in autunno”, precisa Dombrovskis. Quanto all’Italia, da Bruxelles si chiede che di adottare “politiche fiscali per raggiungere prudenti posizioni fiscali di medio-termine e assicurare la sostenibilità del debito, pur aumentando gli investimenti. Rafforzare la resilienza e le capacità del sistema sanitario, nei settori del personale, materiali e infrastrutture. Aumentare il coordinamento tra l’autorità centrale e le regioni”.
Ma allo stesso tempo nelle raccomandazioni grande attenzione è posta anche sul fatto che vengano attuate “tutte le misure necessarie per affrontare in modo efficace l’epidemia, supportare l’economia e sostenere la ripresa ma anche azioni per proteggere l’impiego e garantire liquidità, incluse le piccole e medie imprese, le attività innovative e autonome, e di provvedere ai pagamenti alle imprese”. In altre parole per una volta ci si preoccupa anche di proteggere i più vulnerabili attraverso il rafforzamento del reddito di cittadinanza. prima gli ultimi Su questo punto il commissario Ue è chiaro: “L’Italia deve fornire un supporto adeguato in termini di reddito e protezioni sociali ai lavoratori atipici colpiti dalla crisi, mitigare l’impatto della crisi sull’occupazione. Il nuovo schema di reddito minimo (il reddito di cittadinanza, ndr) che l’anno scorso ha fornito benefici a più di 1 milione di famiglie può mitigare l’effetto della crisi”, si legge nel documento, “ma la sua capacità di raggiungere i gruppi vulnerabili può essere migliorata”.
E riconosce che “Su base temporanea il governo ha introdotto un reddito di emergenza aggiuntivo per supportare le famiglie che per ora non hanno diritto al rdc”. Sia Dombrovskis che Gentiloni mettono poi nel mirino gli squilibri della politica fiscale dei paesi dell’Unione: vale a dire i paradisi fiscali. Nelle raccomandazioni sono richiamati all’ordine: Olanda (al primo posto) Lussemburgo, Malta, Irlanda e Cipro. I soliti noti insomma.