Si ipotizzava lo slittamento dell’aumento dell’Iva da ottobre a gennaio. Ma con il passaggio del governo alle Camere del decreto se ne riparlerà la prossima settimana. Necessario prima un chiarimento in parlamento.
Le indiscrezioni del pomeriggio, poi smentite
L’aumento dell’aliquota Iva dal 21% al 22%, previsto dal primo ottobre, è rinviato al primo gennaio 2014. E’ quanto prevede la bozza del decreto legge che dovrebbe approdare al Consiglio dei ministri, secondo quanto riferiscono fonti di governo. La copertura, si apprende ancora, per il rinvio dell’aumento dell’aliquota Iva dal 21% al 22% dal primo ottobre al primo gennaio 2014 sarà garantita dall’aumento del costo della benzina di 2 centesimi e dall’incremento degli acconti Ires e Irap. Dovrebbe essere rifinanziata, secondo il testo della bozza, la Cassa integrazione in deroga per il 2013 con un’ulteriore somma di 330 milioni di euro «da ripartirsi tra le regioni».
Codacons: provvedimenti disastrosi
Durissimo il Codacons contro le ipotesi di aumentare le accise sulla benzina e di introdurre da gennaio l’incremento dell’aliquota Iva, contenute nella bozza del dl sull’Iva. “Si tratta di provvedimenti disastrosi che, se varati, avranno effetti pesantissimi sulle famiglie – afferma il presidente Carlo Rienzi – Solo queste due misure determinerebbero, a regime, una stangata pari a 275 euro a famiglia: 66 euro circa per i maggiori costi complessivi legati ai rifornimenti di carburante; 209 euro per l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio, considerati arrotondamenti e aumento dei listini dei prodotti trasportati”. “Aumentare l’Iva e le accise sulla benzina, vuol dire impoverire ulteriormente i cittadini, con conseguente calo dei consumi, una ondata di chiusure nel settore del commercio, incremento della disoccupazione e danni immensi per l’economia nazionale” – conclude Rienzi.
Qui di seguito è possibile scaricare l’intera bozza del decreto legge.