Litorale romano in abbandono. E i cittadini a Ostia chiudono la spiaggia

A Ostia tra rifiuti, servizi e bagnini assenti. I residenti bloccano l’accesso all'arenile libero.

Litorale romano in abbandono. E i cittadini a Ostia chiudono la spiaggia

Roberto Gualtieri viene umiliato dai cittadini. Sì, perché ieri mattina la spiaggia libera Verde di Ostia è stata cordonata per non consentirne l’accesso. E si badi bene: a farlo non sono stati i vigili. Su un foglio infatti si legge: “Attenzione, pericolo! Spiaggia chiusa per mancanza di servizi, mancanza di controllo a mare, mancanza di docce e fontanelle, spiaggia sporca (mancanza di cestini), spiaggia piena di sassi (anche sotto la sabbia). Vista l’incompetenza dei nostri amministratori ci vediamo costretti a chiudere l’accesso in spiaggia fino al ripristino della fruibilità della stessa”. Firmato: i cittadini di Roma.

A Ostia tra rifiuti, servizi e bagnini assenti. I residenti bloccano l’accesso all’arenile libero

Esatto, proprio così: sono stati gli stessi romani, esasperati da una gestione sconclusionata della stagione balneare 2023, a mettersi in sicurezza e a segnalare i pericoli a cui la gente andrebbe in contro utilizzando alcuni tratti di arenile. “Di fronte allo sfascio totale che è questa amministrazione”, commenta il consigliere capitolino del M5S, Paolo Ferrara, raggiunto da La Notizia, “qualche mese fa lanciai la provocazione di rendere Ostia un Comune indipendente. Ma oggi i cittadini mi hanno superato: hanno iniziato ad autogestirsi! Questo è il livello di esasperazione a cui sono arrivati i romani. Se non fosse antidemocratico, verrebbe quasi da sperare che mettano i sigilli pure agli uffici di Gualtieri e Falconi…”, conclude indignato Ferrara.

Per onor di cronaca, su sei spiagge libere, in quattro manca l’assistenza bagnanti. Una problematica più volte denunciata. Ora ci è pure scappato il morto, giusto pochi giorni fa: un’ottantaduenne, infatti, è deceduto sulla spiaggia libera Senape, in seguito a un malore. Un episodio che, chiaramente, ha puntato nuovamente i riflettori sulla mancanza di bagnini. “Quel tratto”, ha spiegato Ferrara, “dove già l’anno scorso ci fu un’altra tragedia, risulterebbe privo non solo di bagnini, ma anche di una basilare attrezzatura per la defibrillazione. È urgente riportare i servizi essenziali sul litorale di Roma: un obiettivo che deve tornare al centro dell’azione municipale e capitolina”.

Critiche anche dal consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori, che parla di “tragedia annunciata, frutto dell’inadempienza e della paralisi dell’amministrazione capitolina, incapace perfino di organizzare un dovuto servizio di salvamento in mare che avrebbe potuto forse evitare che un uomo colto da malore perdesse la vita in pochi centimetri d’acqua. Le spiagge pubbliche sono in totale abbandono, i ritardi sono gravissimi”, incalza Santori, “il Pd alla guida di Roma evita ogni confronto e discussione in Aula e non riesce neppure a gestire una realtà così importante come il litorale della città nel pieno della stagione estiva”.

Intanto il presidente del Municipio X, Mario Falconi, non si lascia scalfire dalle polemiche (che chiama “inutili speculazioni”) e, anzi, esprimendo il cordoglio per la morte dell’uomo, difende con forza l’operato dell’amministrazione municipale e di Roma Capitale “per aver fatto tutto quanto in nostro potere per garantire il miglior servizio possibile e l’osservanza delle prescrizioni di legge”.

Ma a volte, evidentemente, tutto il possibile non basta. Come è stato raccontato più volte anche sulle pagine di questo giornale, le spiagge romane sono in completo stato di abbandono: non solo perché non si vedono bagnini, né servizi, ma anche perché i cumuli di rifiuti che invadono le strade di tutta Roma sono presenti pure a Ostia, direttamente sulle spiagge, dove i bagnanti prendono il sole a pochi metri da buste, bottiglie di plastiche e vetri pericolosi.