La questione è globale, ma in Italia sarà particolarmente accentuata. L’aumento della popolazione nelle fasce d’età più anziane avrà conseguenze importanti anche per l’economia. Tanto più in un Paese, come l’Italia, in cui l’età media della popolazione è particolarmente elevata. Circa la metà del Pil italiano sarà in mano a persone con più di 50 anni da qui al 2040.
I dati sono stati presentati da Giulio Carlo Dell’Amico, responsabile italiano Global Strategy Group di Kpmg, al Milan Longevity Summit, ed evidenziano come la popolazione over 50 è destinata ad aumentare in cifre assolute e a incidere sempre maggiormente sull’economia da qui al 2040.
Il peso degli over 50 sull’economia globale e sul Pil italiano
Gli over 50 avranno il doppio del peso rispetto a oggi sull’economia globale, secondo questi dati: si passerà dai 41.000 miliardi di Pil del 2020 agli 82.000 miliardi previsti tra poco più di 15 anni. E in Italia l’incidenza sul Pil sarà ancora maggiore, con gli over 50 che peseranno – nel 2040 – per 1.462 miliardi di Pil. Parliamo del 50% del totale del Prodotto interno lordo, oltre che il 75% dei consumi complessivi.
Insomma, il futuro dell’economia italiana sarà tutt’altro che giovane, ma indirizzato soprattutto verso le esigenze dei più anziani, i cui consumi dovranno tenere in piedi la struttura economica del Paese.
Salendo d’età, si può vedere che nel 2022 gli over 65 erano 14 milioni in Italia, con un’aspettativa di vita di 83 anni. Ma nel 2040 questa cifra aumenterà a quota 19 milioni, con un’aspettativa di vita di 85 anni. Un trend che andrà di pari passo con l’aumento della denatalità, con gli under 65 destinati a scendere dai 45 milioni attuali ai 37 milioni previsti.
In Italia, peraltro, l’incidenza degli over 50 sul totale della popolazione è maggiore rispetto a quella di altri Paesi. E, inevitabilmente, queste persone cambieranno l’economia. In che modo? Secondo le stime di questa analisi aumenteranno del 100% le spese per tempo libero e cultura, così come salirà addirittura del 113,6% la cifra spesa per il settore casa. E, infine, crescerà del 23,7% anche la spesa per la salute, soprattutto in ottica di prevenire più che curare.