L’Italia insegue ancora Trump e non firma contro le sanzioni Usa alla Cpi

L'Italia non firma la dichiarazione di 79 Paesi (e tutti i big Ue) contro le sanzioni Usa alla Cpi: Meloni insegue ancora una volta Trump.

L’Italia insegue ancora Trump e non firma contro le sanzioni Usa alla Cpi

L’Italia si schiera con Donald Trump. E decide di non firmare la dichiarazione congiunta, sottoscritta da 79 Paesi membri dell’Onu, nella quale si sostiene che le sanzioni degli Usa alla Corte penale internazionale aumentano il rischio di “impunità”. Il governo italiano ha quindi deciso di prendere posizione con Trump, al contrario di tutti i big europei, e di continuare nel suo scontro – già avviato sul caso Almasri – con la Cpi.

A firmare la dichiarazione di sono anche tutti i più importanti Paesi europei come Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna. Ciò che viene criticato sono le sanzioni annunciate dagli Usa all’organismo internazionale, misure che “comprometterebbero gravemente tutte le situazioni attualmente sotto inchiesta, poiché la Corte potrebbe dover chiudere i suoi uffici sul campo”.

Cpi, 79 Paesi si schierano contro le sanzioni di Trump

Per questi 79 Paesi, tra cui non figura l’Italia, la conseguenza è che potrebbe “aumentare il rischio di impunità per i crimini più gravi e minacciare di erodere lo stato di diritto internazionale”. L’iniziativa è stata avanzata da cinque Paesi: Slovenia, Lussemburgo, Messico, Sierra Leone e Vanuatu. I firmatari rappresentano circa due terzi dei Paesi che hanno ratificato lo statuto di Roma sulla Cpi.

Non c’è l’Italia, come detto, mentre figurano quasi tutti gli Stati membri dell’Ue, oltre al Canada e alla Gran Bretagna. Precedentemente erano state le Nazioni Unite a chiedere agli Stati Uniti di revocare le sanzioni alla Cpi. E anche dall’Ue erano arrivate aspre critiche nei confronti di Trump.