C’è un’Italia che mente sapendo di mentire. È quell’Italia che dice di voler cambiare volto alle città potenziando i mezzi pubblici, o che dice di voler combattere l’inquinamento con infrastrutture vere, oltre che con le firme su accordi tutti da dimostrare come quello di Parigi sul clima. Per questa Italia delle buone intenzioni e delle pessime azioni adesso c’è una nuova medaglia da mettersi al petto. A Roma, una delle città più congestionate del Paese, da ieri i lavori di costruzione della nuova linea della metropolitana – la Metro C – sono completamente bloccati. La decisione, annunciata da alcune settimane, sembrava potesse essere revocata in vista di alcuni pagamenti delle ingenti somme dovute dal committente alla società costruttrice. Un vertice tra il subcommissario Cataldi, Roma Metropolitane e Metro C ha confermato invece l’impossibilità di erogare le somme al contraenete generale per proseguire l’opera. Così alla società non è rimasto altro da fare che confermare il blocco del cantiere. La vicenda porta con se non pochi aspetti controversi, a parte il fatto che una città candidata a ospitare le Olimpiadi (e a fare i relativi lavori) non riesca neppure a rispettare gli impegni programmati da anni. Tra questi aspetti, che suscitano non poche domande, c’è la disponibilità di Roma Metropolitane di una parte delle somme dovute. Somme che però per motivi burocratici non vengono erogate. Metro C, in un comunicato, ha auspicato che il Governo assuma le proprie determinazioni sul futuro di un’opera fondamentale per il trasporto pubblico della Capitale.
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