Due cittadini afghani sono stati fermati a Bari con l’accusa di terrorismo internazionale e altri tre sono ricercati, uno di questi a Milano: secondo gli investigatori fanno parte di una cellula legata allo Stato Islamico e ad Al Qaeda.
Nel provvedimento di fermo si legge che “la cellula terroristica diffondeva l’ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato”. C’è poi – si è appreso – una foto a colori che ripropone due immagini in notturna che accostano due luoghi simbolo rispettivamente della cultura islamica e di quella occidentale: la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca e la Tour Eiffel di Parigi. La prima con un contrasto cromatico di base blu, “colore che notoriamente – spiegano gli inquirenti baresi – indica il paradiso e la spiritualità”; la seconda di base viola, “che notoriamente indica morte e lutto”.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Bari, sono iniziate il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l’Ipercoop di Santa Caterina a Bari per verificare la segnalazione di quattro stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. I 5 indagati “appaiono altamente pericolosi” e con “una predisposizione a delinquere inquietante”. “Sono tutti, quelli sommariamente enunciati, gravi indicatori – scrive il pm della Dda Roberto Rossi – di una predisposizione a delinquere, cospicua, inquietante e, soprattutto, non occasionale o legata alla contingenza della specifica vicenda oggetto di indagine“.
LA CELLULA – Uno dei presunti terroristi, Hakim Nasiri, è stato fotografato insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015, la manifestazione organizzata in tutta Italia in segno di solidarietà e integrazione in favore dei cittadini immigrati a cui aderì anche la città di Bari. La cellula sarebbe composta da cinque persone. In manette, oltre a Nasiri, accusato di terrorismo internazionale, è finito anche il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: avrebbe favorito l’ingresso di cittadini afghani e pakistani occupandosi del trasporto degli stessi a bordo di auto e imbarcazioni, dall’area centro-asiatica fino all’Europa in cambio di somme di denaro fra i 1.200 e i 3.700 ero a persona, dalla Turchia in Italia tramite la Grecia e dall’Italia in Francia per 700 euro a persona
VIDEO E IMMAGINI – I pubblici ministeri Giuseppe Drago e Roberto Rossi contestano ai fermati “la preparazione e l’esecuzione di azioni terroristiche da attuarsi contro governi, forze militari, istituzioni, organizzazioni internazionali, cittadini ed altri obiettivi civili”. Nei loro telefoni sono stati trovati immagini di armi e di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere e indottrinamenti di matrice islamica radicale,video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo. Fra i materiali rinvenuti in loro possesso anche immagini dei sopralluoghi in porti, aeroporti, centri commerciali e alberghi e video degli interni dello scalo di Bari Palese. Foto che “non avendo nessun valore turistico possono essere lette – secondo la Procura di Bari – come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”.
Nelle immagini compaiono anche il Circo Massimo, il Colosseo e diversi luoghi di Londra: il centro commerciale West India Quay, appartamenti, un cinema, un centro benessere, un ristorante e hotel di lusso, il Sunborn Yacht Hotel in Royal Victoria Dock. In uno dei cellulari è stata trovata pure la foto del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sotto forma di caricatura di un asino. E poi, ancora, foto di marines americani con gli arti mutilati, musulmani convertiti al cristianesimo, un’altra con tre militari dell’esercito Usa mentre posano con tre ragazze e un uomo di chiare origini medio-orientali corredata da una frase in arabo la cui traduzione è “Dio maledica le famiglie che autorizzano le loro figlie a lavorare con questi cani”.
LE INTERCETTAZIONI – Queste “esplosioni che creano problemi per noi! Questi bastardi Isis che fanno attentati”…”perché così si chiudono le frontiere e le persone non possono muoversi”. E l’interlocutore risponde: “Cosa te ne frega! Lascia che muoiano tra di loro”…”noi prendiamo soltanto i documenti e lavoriamo“. È, questo, un passaggio del dialogo telefonico intercettato dai carabinieri. La conversazione tra i due presunti trafficanti contiene critiche che gli interlocutori muovono ai terroristi dell’Isis che compiono gli attentati e che frenano il loro lavoro.