Il bilancio è di almeno venti morti, tra cui nove italiani. L’Isis è tornata così a colpire, questa volta in Bangladesh, dopo l’attacco all’aeroporto di Istanbul in Turchia, dove ci sono stati più di quaranta morti. E l’Italia paga un tributo pesante alla follia estremista. Questi i nomi delle persone uccise: Cristian Rossi, Marco Tondat, Nadia Benedetti, Claudia D’Antona, Adele Puglisi, Simona Monti, Vincenzo D’Allestro, Maria Riboli e Claudio Cappelli.
L’attentato a Dacca
Un commando di almeno 8 terroristi ha fatto irruzione in un ristorante della capitale Dacca, aprendo il fuoco sui presenti e asserragliandosi nel locale prendendo in ostaggio decine di persone. La zona è molto frequentata da turisti e diplomatici: l’obiettivo era quindi quello di colpire gli stranieri con un’azione sul modello Bataclan. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, gli attentatori chiedevano agli ostaggi di recitare il Corano per vedere se erano musulmani. Chi non lo era veniva sgozzato.
Dopo alcune ore, le forze speciali hanno compiuto il blitz in cui sono morti 6 terroristi e due agenti. Il primo ministro Sheikh Hasina ha detto che almeno 13 ostaggi sono stati salvati, grazie all’operazione senza fornire ulteriori dettagli. Un portavoce dell’esercito ha poi riferito che “la situazione è completamente sotto controllo”.
La matrice dell’azione era chiara fin dall’inizio: gli uomini armati hanno urlato Allah u Akbar. I miliziani dell’Isis hanno rivendicato l’attacco, parlando di almeno 24 vittime di diverse nazionalità. La veridicità della rivendicazione, fatta circolare dai canali vicini agli estremisti, è stata confermata da Site, il gruppo di intelligence esperto di anti-terrorismo.
“Siamo come una famiglia che ha subito una perdita dolorosa ma non la daremo vinta a loro, noi siamo più forti delle loro follie”, ha commentato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.