Algoritmica per la crittoanalisi. Fotointerpretazione di immagini satellitari. Conoscenza di tecniche di “machine learning” per il riconoscimento biometrico. Lingue rare. Sono queste alcune delle specialità ricercate dalla nostra intelligence che ancora una volta torna allo scoperto per trovare giovani talenti disposti a diventare 007. L’ultimo avviso è stato pubblicato oggi sul sito della Sicurezza nazionale (sicurezzanazionale.gov.it) e chi è interessato a diventare una barba finta avrà tempo fino al 30 giugno per presentare la propria candidatura.
L’intelligence italiana ha avviato un nuova campagna di reclutamento. Per candidarsi c’è tempo fino al 30 giugno
Il Sistema di informazione per la Sicurezza della Repubblica, scrivono i Servizi presentando la nuova campagna di reclutamento, “seleziona costantemente le migliori risorse da porre a servizio del Paese, per la salvaguardia della sicurezza nazionale e per la tutela degli interessi strategici in campo politico, militare, economico, scientifico e industriale”. In questo contesto, l’Intelligence ha pubblicato uno specifico avviso di ricerca rivolto a giovani professionalità con formazione e competenze in settori molto particolari.
Già in passato i Servizi avevano avviato ricerche mirate per reclutare nuove professionalità
Era già accaduto in passato, con altri avvisi. Una procedura iniziata più di dieci anni fa, all’indomani della riforma degli apparati di sicurezza, varata nel 2007, che trasformò Sisde e Sismi, in Aisi e Aise, e il Cesis in Dis. Ma, soprattutto, che aprì le porte dei Servizi segreti, non solo al personale proveniente dai ranghi delle forze dell’ordine e dei corpi militari, ma anche ai civili con particolari profili e specializzazioni. Ad esempio, in passato, attraverso simili campagne di reclutamento, la nostra intelligence è riuscita a potenziare il settore dell’analisi e quello della cybersicurezza, con l’assunzione di esperti informatici.
È richiesta affidabilità, forte senso di responsabilità e di attaccamento alle Istituzioni dello Stato
A chi aspira a diventare agente segreto, oltre alle competenze tecniche, è richiesto, come si legge nel nuovo avviso pubblicato sul sito della Sicurezza nazionale, “affidabilità e sicurezza, forte senso di responsabilità e di attaccamento alle Istituzioni dello Stato”, nonché, ovviamente, “comprovate doti di riservatezza”. Non si tratta di un vero e proprio concorso, così come non ci saranno graduatorie pubbliche, perché svelerebbero i nomi dei potenziali agenti. Ma, informano dai Servizi, “all’esito di un preliminare screening curriculare, i candidati saranno sottoposti alle previste procedure selettive, comprendenti la verifica del possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali, dell’idoneità psico-fisica e attitudinale e dei requisiti di affidabilità e sicurezza”.
Assunzioni a prova di raccomandazione, dunque, perché ultimamente nelle segrete stanze della nostra intelligence, dove per anni il nepotismo ha condizionato carriere e ruoli, si guarda molto alle competenze: “In caso di assunzione – promettono -, la qualifica professionale attribuita terrà conto degli esiti della selezione, dei titoli di studio e delle esperienze professionali del candidato”.
Resta aperta la possibilità di presentare candidature spontanee
Per entrare a far parte dell’Intelligence italiana, resta sempre aperta la possibilità di presentare la propria candidatura spontanea attraverso la procedura online della sezione “Lavora con Noi”. In questo caso i profili professionali di maggiore attenzione al momento sono: analista (in ambito geopolitico, del contrasto ai fenomeni del terrorismo e dell’eversione); esperto in campo economico (golden power, green economy e transizione energetica); conoscitore di lingue rare e dialetti d’area; tecnico della sicurezza cibernetica e nel campo dei droni; esperto nella ricerca informativa. L’Intelligence svolge, inoltre, una ricerca mirata di nuove e giovani professionalità anche attraverso la collaborazione con gli atenei.