Il Wall Street Journal dice che Biden, 82 anni, ha momenti di vuoto e crisi di concentrazione (La Notizia di ieri, ndr). Cosa faranno i democratici? Sostituiranno Biden con un altro candidato?
Guido Bassi
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Gentile lettore, ben vengano i 45 anonimi sentiti dal WS Journal, che raccontano episodi di difficoltà di Biden. Ma francamente non serviva l’expertise di quel giornale per illuminarci: abbiamo visto tutti Biden che chiamava Macron “il presidente tedesco Mitterand”; diceva “aspettiamo la risposta dell’opposizione” ma intendeva “di Hamas”; porgeva la mano a persone inesistenti; leggeva nel gobbo elettronico anche le istruzioni tipo “qui fare una pausa”. Biden purtroppo ha nelle mani la valigetta con i codici delle armi nucleari. Potremmo dire: bene, così magari confonde la valigetta con quella del picnic e invece di lanciare l’atomica si mangia l’insalata russa e l’uovo sodo. Ma non c’è da ridere. Si ritirerà a favore di un altro candidato? Tecnicamente sarebbe in tempo, ma penso che non lo farà, salvo irreversibili crolli mentali da qui al voto. Non lo farà perché è manovrato dal suo entourage e costoro lo spingono a rimanere. I motivi sono semplici e cinici a un tempo: la vice Kamala Harris, sostituta naturale, è ritenuta sicura perdente, e un altro candidato, se eletto, sceglierebbe una squadra di fiducia anziché confermare i vari Blinken, Sullivan e cerchio magico. Succedeva negli imperi ottomani decadenti: il sultano, incapacitato da malattia o vecchiaia, era tenuto al potere come un fantoccio da funzionari ed eunuchi di corte. Non molto diverso è quel che vediamo accadere oggi.
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