A lanciare la proposta, esasperato dal riaccendersi di un focolaio nel vicentino dovuto alla colpevole negligenza di un positivo che pur sapendo di esserlo ha tenuto comportamenti a rischio contagio, era stato venerdì il governatore del Veneto Luca Zaia: Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) per chi rifiuta le cure o, meglio, la quarantena. E dalle parole è passato ai fatti, e come annunciato, ieri ha firmato un’ordinanza che prevede obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni nei casi di contatto a rischio con soggetti positivi, di ingresso in Veneto da paesi a rischio e di compresenza di febbre e difficoltà respiratoria; obbligo di due tamponi obbligatori per chi torna in regione da viaggi di lavoro della durata di meno di 120 ore (pena una sanzione di mille euro per ciascun dipendente dell’azienda); obbligo per ogni organo accertatore di comunicare a sindaco, prefetto e autorità giudiziarie l’elenco di tutti le persone in isolamento e soprattutto la denuncia d’ufficio per chi rifiuta il ricovero.
Il tutto avvertendo che chi nasconde di essere positivo rischia, da norma nazionale, l’arresto e la condanna per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, lesioni personali fino all’omicidio volontario, anche solo nella forma tentata. Dopo aver combattuto per mesi e raggiunto risultati apprezzati unanimemente, il “Doge” non ha nessuna intenzione di arretrate e farsi trovare impreparato, anzi, ha già annunciato che schiererà l’artiglieria pesante nel caso di una seconda ondata (leggi ordinanze se possibile ancora più restrittive). Ma non è solo il Veneto (con un indice di contagio Rt pari a 1,63) a preoccupare: secondo l’ultimo monitoraggio dei casi Covid in Italia dal 22 al 28 giugno pubblicato dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità venerdì scorso, altre due regioni hanno registrato un indicatore della velocità di diffusione del virus superiore a 1, la soglia limite.
Si tratta del Lazio (1,04) e dell’Emilia Romagna (1,28). Per questo, seguendo l’esempio di Zaia, anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, sta valutando l’ipotesi di ricovero coatto per tutti quelli che rifiutano la quarantena obbligatoria in caso di contagio. “Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5mila euro” ha spiegato il ministro definendo quello del focolaio di Vicenza un comportamento inaccettabile. “Sto valutando con il mio ufficio legislativo l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona debba curarsi e non lo fa. Ma attenzione, il mio giudizio su come si sono comportati gli italiani in questa crisi è positivo. Senza questa sintonia di fondo tra le misure adottate e i comportamenti individuali noi non avremmo piegato la curva” ha aggiunto Speranza.
Che ha anche aggiunto: “È giusto fare tutto il possibile per aumentare i controlli su chi arriva in Italia da Paesi con circolazione del Covid-19 sostenuta. Per questo l’ordinanza che ho firmato il 30 giugno scorso prevede l’isolamento per 14 giorni e la sorveglianza sanitaria per chi proviene da tutti i Paesi extra Schengen. I tamponi all’arrivo sono una misura ulteriore, ma non sostitutiva della quarantena”. il Tso è dunque più che un’ipotesi. Com’è più di un’ipotesi il rafforzamento dei controlli nelle abitazioni di chi è in quarantena e la realizzazione di “alberghi sanitari” dove far trascorrere l’isolamento a chi per motivi vari non può restare in casa propria. E il governatore toscano, Enrico Rossi, ha appena firmato un’ordinanza per l’eventuale “spostamento coatto”, presto molti suoi colleghi potrebbero perseguire la stessa strada.
Ed è di questa mattina la notizia della sospensione dei voli in arrivo in Italia dal Bangladesh a seguito del numero significativo di casi positivi al Covid-19 riscontrati sull’ultimo volo arrivato ieri a Roma. In accordo con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il Ministero della Salute ha reso noto che è stata disposta una sospensione valida per una settimana durante la quale, come annunciato da Speranza, “si lavorerà a nuove misure cautelative per gli arrivi extra Schengen ed extra Ue”.