di Stefano Sansonetti
Mentre in Italia cresce la psicosi da uova tossiche, e tutti cominciano ad avere dimestichezza con il nome “fipronil”, solo gli addetti ai lavori sanno che tipo di business si muove dietro l’ormai famoso principio attivo. E solo loro conoscono le aziende farmaceutiche che in Italia sfruttano molto le sue proprietà. Ebbene, di chi parliamo? Diciamo subito che la società più importante che si muove nel Belpaese è la Merial Italia. Questa, in sostanza, utilizza il fipronil in due dei più famosi antiparassitari per cani e gatti: Frontline e Frontline Combo (quest’ultimo combinato con il Methoprene). In questo segmento la Merial è praticamente leader, e può vantare un fatturato 2016 da 160 milioni di euro. Tra l’altro dal sito internet si apprende che la società sviluppa anche “prodotti innovativi per la salute dei polli allevati in batteria, delle galline ovaiole e da riproduzione”. A tal proposito sempre il sito internet spiega che la società “offre un’ampia selezione di vaccini e di sistemi di somministrazione che offrono un’ottima protezione da diverse malattie”.
Numeri – Il fatto che Merial abbia un business consistente, soprattutto in prospettiva, è dimostrato da chi sta dietro al suo azionariato. Fino a qualche mese fa la società faceva parte del gruppo francese Sanofi, uno dei più grossi di Big Pharma a livello mondiale (34 miliardi di fatturato). Adesso, però, è stata rilevata dal colosso farmaceutico tedesco Boehringer Ingelheim (16 miliardi di fatturato). Ora, nessuno vuole adombrare coinvolgimenti di queste società nella vicenda del Fipronil che in Olanda è stato utilizzato evidentemente contro le normative Ue. Qui interessa semplicemente descrivere quanto sia diffuso il principio attivo in Italia e quali grossi gruppi si muovano dietro la produzione dei farmaci che lo utilizzano. Stesso discorso, quindi, deve essere fatto per l’altra azienda che in Italia vende antiparassitari per cani e gatti a base di fipronil. Si tratta dell’italiana Formevet, meno nota ma sicuramente ben radicata.
Ultime iniziative – Nel frattempo, dopo i maxi sequestri dei giorni scorsi (soprattutto in Centro Italia), prendono corpo iniziative da parte delle associazioni di settore. Ieri la Coldiretti ha comunicato che “considerata la situazione attuale dovuta all’emergenza fipronil, con l’obiettivo di assicurare al consumatore un prodotto sano e salubre e di tutelare i produttori di uova da consumo che intendono garantire le proprie produzioni nei confronti di comportamenti illegali, è stato avviato un controllo a tappeto su tutti i singoli capannoni di galline ovaiole allo scopo di certificare, attraverso laboratori accreditati, l’assenza di contaminazioni da fipronil (fluocianobenpirazolo)”. La stessa Coldiretti ha precisato di essere scesa in campo con questa iniziativa “sulla base del protocollo operativo attivato da Assoavi, l’associazione che rappresenta l’intera filiera dell’uovo in Italia”. L’obiettivo a cui si punta, in sostanza, è una sorta di “certificazione fipronil free”.
Twitter: @SSansonetti