Il limite di velocità in autostrada può salire sopra i 130 chilometri orari. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, rilancia la proposta già avanzata negli scorsi mesi intervistato da Radio 24: “Sono convinto che su alcune tratte italiane a tasso di incidentalità prossimo allo zero, in alcuni orari, laddove ci sono tre, quattro o addirittura cinque corsie un superamento controllato degli attuali 130 chilometri orari come negli altri paesi europei possa essere preso in considerazione”.
Questa proposta andrà di pari passo con un’altra, ovvero l’impossibilità per i neo-patentati “di guidare per tre anni auto di grossa cilindrata”, oltre al “ritiro definitivo della patente per i recidivi che creano danno guidando ubriachi e sanzioni più severe per chi guida con il telefonino”. Salvini, insomma, torna a parlare della riforma del Codice della strada che sta mettendo a punto in queste settimane. In quali autostrade sarà possibile superare il limite di 130 km/h?
Limite di velocità sopra i 130 km/h, in quali autostrade?
Un limite di velocità più alto potrà essere introdotto solamente in alcune autostrade, quelle ritenute più sicure. Parliamo di poco meno di 2mila chilometri su circa 7mila totali di rete autostradale. Il primo criterio è che questi tratti abbiano almeno tre corsie, se non quattro o cinque, per ogni senso di marcia.
Devono quindi essere strade più larghe e su cui il tasso di incidenti e la mortalità siano scesi negli ultimi anni, come avvenuto in effetti in gran parte della rete. Per il momento sono stati solamente ipotizzati alcuni dei requisiti che queste tratte devono avere. Tra i criteri potrebbe esserci la presenza del sistema Tutor per il controllo della velocità, in grado di rilevare un valore medio per la percorrenza di un tratto.
Attualmente i tutor sono presenti su autostrade come l’A1 e l’A14. Un’altra ipotesi, che era contenuta in una vecchia proposta di legge della Lega che andava sempre in questa direzione, è quella di imporre come requisito la presenza di asfalto drenante. Sulla base di queste indicazioni le tratte che potrebbero essere interessate non riguardano solo l’A1 e l’A14, ma anche alcune zone dell’A4, dell’A18 e dell’A26.