Giovanni Toti? È già il passato nello scacchiere politico ligure. Nel giorno in cui l’avvocato dell’ex presidente presenta istanza di scarcerazione (se accolta, ci vorranno almeno 5 giorni per abbandonare i domiciliari), dopo le dimissioni presentate la settimana scorsa, e la richiesta giudizio immediato formalizzata nelle ultime ore dalla Procura di Genova, nella regione l’attenzione è già tutta sui candidati che a fine ottobre si sfideranno per la sua poltrona.
Lega e Fi per il candidato civico (che non c’è)
Il centrodestra, in ritardo secondo i sondaggi di otto punti rispetto al centrosinistra, intende puntare su un candidato civico. Almeno così la vedono Lega e Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia tace. Un mister X, che però ancora non sarebbe stato identificato e che si dovrà far carico di quella che per l’alleanza di centrodestra resta una corsa a ostacoli. I nomi più gettonati (ma non sondati) sono quelli di Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, di Pietro Piciocchi, vice sindaco di Genova e dell’imprenditore Beppe Costa. Oggi Matteo Salvini ha messo fuori dal tavolo il nome di Edoardo Rixi, che per il segretario “è bravissimo, ma io non posso forzare nessuno”. Nelle scorse ore era stato lo stesso Rixi a esprimersi per una candidatura della società civile (“Si trovi un candidato civico, altrimenti perdiamo la regione”).
Incontro Schlein-Orlando, ma deciderà la coalizione
Sull’altro fronte, oggi un’ora e mezza di colloquio alla Camera tra la segretaria del Pd Elly Schlein e il deputato Andrea Orlando, che nei giorni scorsi si era detto disponibile ad una eventuale candidatura, ma solo nel caso fosse sostenuto da un campo largo.
Nell’incontro, i due hanno fatto il punto sul quadro politico della Liguria e hanno parlato dei temi e delle priorità da affrontare. Tutto però, viene riferito, è “rimandato al tavolo delle forze alternative alla destra che si riunirà nei prossimi giorni. Lì si deciderà tutto – è la linea – In quella sede si metteranno prima in fila le difficoltà per la Liguria, a partire dai servizi essenziali che sono stati congelati da quando Toti è ai domiciliari. Bisogna ripartire dai temi, il tavolo sarà innanzitutto programmatico e poi si arriverà ai nomi. No a fughe in avanti sui nomi adesso”, fanno sapere i Dem.
Santalucia (Anm): “Sull’inchiesta clima avvelenato”
Intanto continua lo scontro istituzionale sull’inchiesta: “C’è un clima avvelenato in cui sento, anche da esponenti istituzionali, parlare di magistratura che ricatta. Quando si usano toni così sorprendenti poi è ovvio che nei cittadini si possa generare il convincimento che se la magistratura fa ricatti allora possa anche avere preferenze per l’uno o l’altro”, ha dichiarato il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia.
“Sono sorpreso dall’uso molto disinvolto di termini assolutamente gravi, ‘la magistratura che ricatta un esponente politico’, una lettura fuorviante che avvelena il dibattito pubblico”, ha aggiunto. Nel caso di Toti “la magistratura ha ritenuto gravi indizi di colpevolezza, che sono la premessa per l’emissione di una misura cautelare e che per giurisprudenza significano alta probabilità di condanna nei confronti di un presidente di una regione che non gode di alcuna immunità – ha aggiunto – Se si vuole l’immunità per sindaci e presidenti di regioni lo si faccia, ma fino a quando siamo retti da un principio di uguaglianza davanti alla legge, anche se sei presidente di una regione, con gravi indizi di colpevolezza, soggiaci alla legge penale Non capisco il ricatto. Se quei reati sono stati commessi nell’esercizio di una funzione, è chiaro che c’è un collegamento fra la commissione di reati e quindi la possibilità di reiterarli, e quella funzione”.
Gasparri: “La magistratura fa una campagna elettorale contro il centrodestra”
Immediata la risposta di Maurizio Gasparri: “Dice l’irrefrenabile Santalucia, che si proclama presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, che la magistratura è sempre indipendente e difende l’operato delle toghe nei confronti di Toti. Abbiamo capito che la magistratura fa una campagna elettorale permanente contro il centrodestra. Si dice che non sia tutta la magistratura. E ci mancherebbe pure. È una parte politicizzata che fa un uso politico della giustizia. Una verità che denunciamo da decenni”.
E prosegue: “Anche nel caso di Toti. Un’indagine che si è sviluppata nell’arco di quattro anni, e che poteva portare a conclusioni in anni passati, è stata scandita da iniziative nei mesi che precedono la fine della legislatura. Si è chiesto ed ottenuto, di fatto, che Toti si dimettesse. Tutti lo hanno capito. Un magistrato ben più saggio, che per la fortuna dell’Italia oggi fa il Ministro, Nordio, lo ha detto chiaramente”.