Uno dei testi della prima prova dell’esame di maturità 2023 è tratto da un brano dello storico Federico Chabod. Parliamo del testo ‘L’idea di nazione’, un libro edito per la prima volta nel 1961: la parte del testo proposta agli studenti, per la tipologia argomentativa, parla di Camillo Benso, conte di Cavour, e di Giuseppe Mazzini con il Manifesto della giovine Italia. Di cosa parla questo libro?
L’idea di nazione di Federico Chabod alla maturità
Il testo di Chabod ‘L’idea di una nazione‘ parla di come sia cambiato il concetto di nazione nella storia. Un concetto che nasce durante il periodo del Romanticismo ma che in realtà già prima, durante il Medioevo, era stato declinato in altri modi, a partire da quello della patria. Un riferimento alla patria che sembra in linea con la retorica governativa e che anche per questo motivo potrebbe essere stato scelto per la prima prova dell’esame di maturità.
Nel Medioevo l’idea di nazione e di patria era differente, aveva un significato etnico, mentre solo con il Romanticismo si parla di nazionalità, diversa per ogni Paese. La prima idea di nazione, invece, risale al XVIII secolo e si fa riferimento ai patrioti svizzeri che si ribellano alla Francia. Un’idea ripresa anche da Mazzini in Italia.
In uno dei passaggi del libro si legge: “Dire senso di nazionalità, significa dire senso di individualità storica. Si giunge al principio di nazione in quanto si giunge ad affermare il principio di individualità, cioè ad affermare, contro tendenze generalizzatrici ed universalizzanti, il principio del particolare, del singolo. Per questo, l’idea di nazione sorge e trionfa con il sorgere e il trionfare di quel grandioso movimento di cultura europeo, che ha nome Romanticismo”.
Chi era Federico Chabod
Federico Chabod, nato ad Aosta nel 1901 e morto a Roma nel 1960, è stato uno storico italiano, tra i più noti del Novecento. Tra i suoi libri più conosciuti ‘Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896’ e ‘Storia dell’idea di Europa’. Ritenuto un esponente del pensiero laico, iniziò la sua carriera all’università di Perugia per poi passare a Milano. Partecipò alla resistenza contro il fascismo e dopo la guerra approdò all’università Sapienza di Roma.