Dopo tre mesi dalla nascita del nuovo governo, la Vigilanza Rai non ha ancora un presidente. Ettore Licheri, senatore M5S, ci può spiegare come mai tanto ritardo?
“È fondamentale arrivare a una presidenza autorevole, equilibrata e capace di garantire i diritti e le esigenze di tutti all’interno di un organo di garanzia così importante. La Commissione di Vigilanza Rai non può correre il rischio di essere gracile o peggio permeabile. Meglio prendersi tutto il tempo che occorre e costruire un soggetto parlamentare forte e indipendente”.
Intanto fa discutere l’intervista di Vespa a Meloni in prima serata per la quale è stato necessario cambiare il palinsesto di Rai1. Un fatto che molti reputano grave perché rappresenterebbe la sottomissione del servizio pubblico al governo. Lei che idea si è fatta?
“Non entro nel caso specifico di cui peraltro ignoro i dettagli. Mi limito però ad osservare come quest’anno il World Press Freedom Index, la classifica annuale che valuta il grado di libertà del giornalismo in 180 paesi del mondo, pone l’Italia alla 58esima posizione, facendole compiere un ulteriore passo indietro di ben 17 posizioni rispetto al 2021. È un dato preoccupante se si considera che tra le ragioni di questa discesa si indicano le molteplici forme di pressione statale esercitata sui servizi di informazione. Lei ricorderà come ci sia stato riconosciuto da tutti che il Movimento 5 stelle al governo non ha proceduto alla lottizzazione della Rai, temo però che quella nostra scelta sia destinata a rimanere un caso storico isolato”.
Quest’anno ci saranno diverse nomine nel servizio pubblico. Crede che la linea filogovernativa fin qui vista sarà mitigata o teme che si acuirà ulteriormente?
“I timori ci sono, ma ci sono meccanismi deputati al controllo e alla disciplina del mantenimento di una informazione quantomeno equilibrata nella distribuzione delle voci all’interno delle trasmissioni. Ed anche il Parlamento vigila in questo senso. I controlli sono importanti ma serve un sussulto di dignità anche da parte della categoria dei giornalisti. Il giornalismo subalterno uccide prima di tutto i giornalisti”.
Il servizio pubblico, da definizione, dovrebbe assicurare un’informazione libera ed equidistante dal potere. Eppure si assiste alle costanti bordate contro il Reddito di cittadinanza voluto dai Cinque Stelle mentre prevale l’indulgenza verso il governo tanto che della figuraccia sul Pos non si è detto quasi nulla…
“In certi casi può essere così. Ma credo che gli spettatori siano in grado di comprendere alcuni meccanismi televisivi. Ad esempio io sono convinto che chi ha votato Fratelli d’Italia oggi non sta protestando ma sta osservando. E sta osservando molto attentamente. Ed al momento per loro, l’unica cosa certa è che non vedranno nulla delle promesse elettorali che gli erano state propinate. Salvini si è rimangiato i suoi proclami su fisco e pensioni e per Forza Italia le pensioni a mille euro resterà un miraggio. Oggi quegli elettori si domandano che cosa resta della Meloni libera e forte che oggi sul Pos, davanti al diktat europeo, ordina a capo chino: Ritirata patrioti, indietro tutta!”.
Con il Natale ormai dietro l’angolo, Canale5 ha messo a segno un importante colpo aggiudicandosi – per la terza volta dal 2021 a oggi – l’intervista esclusiva a Papa Francesco. Come si spiega che anche quest’anno Bergoglio ha preferito Mediaset alla Rai?
“Mi spiace ma la mia stima verso Francesco è talmente smisurata che mi impedisce di guardare l’emittente che lo ospiterà. Vorrà scusarmi ma oggi considero Francesco l’unico autentico leader mondiale vivente”.