Libia, peschereccio italiano attaccato nelle acque del Mar Mediterraneo da una motovedetta che ha sparato colpi di avvertimento. La vicenda è accaduta il 2 giugno a Nord di Bengasi.
Libia, peschereccio italiano preso di mira dagli spari di una motovedetta
Nelle ultime ore è arrivata una notizia dalla Libia che risale a un episodio avvenuto giovedì 2 giugno: a Nord di Bengasi, nel Mar Mediterraneo, una motovedetta libica ha sparato contro il peschereccio italiano di Salvatore Mercurio, che si trovava insieme a un’altra imbarcazione, la Luigi Primo.
Poco dopo, è sopraggiunta la fregata Grecale della Marina Militare italiana, che ha invitato la motovedetta libica ad allontanarsi, mentre alcuni operatori sanitari, insieme ai militari del San Marco, sono saliti a bordo dei due pescherecci per accertarsi che nessuno fosse stato ferito. Continuano i problemi e le diatribe tra Libia e Italia in acque internazionali.
Cos’è successo
I due pescherecci sono stati attaccati dalla motovedetta libica perché accusati di aver violato le zone di pesca del Paese nordafricano. L’accaduto poi è stato spiegato in una nota ufficiale dall’Italia: “Ricevuta comunicazione e richiesta di intervento via radio – si legge in un comunicato del ministero della Difesa italiano – nave Grecale ha immediatamente iniziato a dirigere verso il punto e contestualmente ha provveduto a contattare l’unità libica, comunicandole che i pescherecci si trovavano fuori dai limiti della Zona di Protezione della Pesca (Zpp) dichiarata dalla Libia e invitandola pertanto a desistere dall’azione in corso”.
Dunque, non ci sono state conseguenze per le navi e l’equipaggio: “Giunta sul punto Nave Grecale ha provveduto a trasbordare un team sanitario, con uomini della Brigata Marina San Marco per garantire la cornice di sicurezza, per accertare le condizioni di salute dei marittimi italiani. La motovedetta libica nel frattempo si era allontanata dall’area”.
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