“Lasciatemi dire che il risultato che abbiamo raggiunto ieri alla conferenza di Berlino sulla Libia è stato molto importante perché tutti i Paesi presenti al tavolo hanno sicuramente una grande influenza sulle parti libiche”. E’ quanto scrive su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine del Consiglio Affari Esteri dell’Ue a Bruxelles.
“Tra i punti di accordo trovati – aggiunge il ministro -, è stato ribadito quello che l’Italia chiedeva da tempo con insistenza: il rispetto dell’embargo delle armi con relative sanzioni per chi viola le regole, la necessità di agire solo tramite azioni politiche escludendo quelle militari e il monitoraggio costante della situazione in Libia. E proprio su questo ultimo punto ci tengo a ribadire che l’Italia è pronta a recitare un ruolo di primo piano per il monitoraggio della pace in Libia. Vi garantisco che lavoreremo in maniera serrata per raggiungere l’obiettivo comune: la fine delle ostilità”.
“A noi – ha detto ancora Di Maio – interessa che ci sia una missione di monitoraggio e vedremo quali saranno gli strumenti. Si parla di Sophia: se il tema è utilizzare il mandato che l’Europa ha avuto dalle Nazioni Unite e rifare tutta una procedura su una missione che deve far rispettare l’embargo delle armi può essere un punto di partenza, ma Sophia va smontata e rimontata in maniera completamente diversa. Deve essere una missione per non fare entrare le armi in Libia e per il monitoraggio dell’embargo e null’altro”. Alla domanda dei giornalisti che chiedevano se quindi l’operazione non potrà più servire allo scopo di salvare migranti in mare, Di Maio ha aggiunto che si sta parlando di una missione “che deve fermare le armi in Libia: se poi si vuole parlare di altro non è questo l’argomento”.