La Sveglia

Libertà e condizionamenti, il mondo è meno democratico

Libertà e condizionamenti, il mondo è meno democratico

I l mondo non è democratico. Lo sapevamo, ma ora lo misuriamo: meno della metà della popolazione vive in un paese che possa definirsi tale, e solo un risicato 8,5% si trova in una democrazia completa. Il Democracy Index 2024, riportato da Lorenzo Ruffino, lo conferma: i paesi che garantiscono libertà civili, istituzioni indipendenti e reale pluralismo sono un club ristretto, mentre il resto del pianeta naviga tra compromessi, frodi elettorali e regimi autoritari.

E l’Italia? Fa parte delle democrazie imperfette, con un punteggio di 7,58, in costante calo rispetto agli altri grandi paesi europei. Perché? Il deterioramento non è un evento improvviso, ma il frutto di una cultura politica che accetta restrizioni alla libertà di stampa, l’indebolimento delle istituzioni e la riduzione dello spazio per il dissenso. Democrazia non è solo votare: è poterlo fare in un contesto di reale libertà, senza condizionamenti, senza il rischio che il potere si accaparri ciò che non gli spetta.

Il punto è che il declino democratico non fa rumore. Non si presenta con golpe e carri armati, ma con riforme silenziose, leggi che restringono diritti, la normalizzazione dell’autoritarismo quotidiano. Lorenzo Ruffino sottolinea che dal 2014 l’indice globale è in calo, passando da 5,1 a 4,5 nel 2024. La libertà si assottiglia un poco alla volta, fino a quando ci si accorge che non c’è più. Se l’Italia è imperfetta, il rischio è che continui a scivolare verso il basso senza neanche accorgersene. Intanto, le democrazie complete restano una minoranza, bastioni sempre più isolati in un mondo che sembra scivolare indietro. E chi perde terreno, spesso non lo recupera.