Non c’era bisogno delle ultime rivelazioni di stampa sugli interessi lobbistici in favore dell’operatore Uber per scaldare gli animi dei tassisti italiani, da giorni in pressing sul Governo perché stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza, che affronta il tema della liberalizzazione del settore.
I tassisti da giorni in pressing sul Governo perché stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza
Ma la pubblicazione degli Uber Files, dove in Italia viene citato l’ex premier Matteo Renzi, ha fatto cadere ogni remora, e adesso la categoria sfida apertamente la politica, anche con manifestazioni dai toni niente affatto sereni. Così ieri davanti a Palazzo Chigi ci sono stati altri momenti di tensione, con l’esplosione di petardi e lo schieramento di un folto cordone di sicurezza da parte delle forze dell’ordine.
Agitazioni replicate a Milano, Napoli e Torino, fomentate dall’inconcludenza delle trattative portate avanti con la vice ministra ai Trasporti Teresa Bellanova, espressa dallo stesso partito di Renzi, e dunque considerata l’ultima degli esponenti politici con cui provare ad affrontare il nodo delle licenze.
In realtà il tema di una revisione sulla liberalizzazione del settore sarebbe però sul tavolo dell’Esecutivo, dove non si vuole perdere un’altra battaglia dopo quella disastrosa con i concessionari balneari. Con questo comparto, infatti, si è definito un percorso talmente lungo e vago sui risarcimenti economici, da aver di fatto eluso le raccomandazioni europee poste come vincolo anche per accedere ai fondi del Pnrr.
Se i balneari che sono molti di meno dei tassisti ce l’hanno fatta, perchè questi ultimi non devono ottenere lo stesso? È questa la domanda, niente affatto peregrina, che si fanno i conducenti delle auto a disposizione del pubblico, che pertanto non sembrano affatto disponibili ad arretrare dalle proteste.
La riforma del servizio, già avviata nel 2019, è al centro, tra l’altro, di una trattativa parallela tra i tassisti e le delegazioni di Lega, Forza Italia, M5S e Pd. Sul fronte parlamentare, in commissione Attività produttive della Camera dove il testo è approdato dopo l’ok del Senato, da quasi tutti i gruppi sono arrivati emendamenti per lo stralcio dell’articolo 10, anche se al momento il nodo non è stato ancora affrontato.
Oggi comunque è prevista una riunione di maggioranza per fare il punto. All’incontro parteciperebbe oltre alla Bellanova anche il ministro Enrico Giovannini. Ma il pressing sul governo arriva anche dai sindacati. Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, sussiste la possibilità di stralciare l’art. 10, dovendo però fare i conti con tutta l’evoluzione che il settore deve ancora fare sul terreno dell’innovazione digitale”.