L’Fbi ha perquisito la residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida. Ad annunciarlo, quando in Italia era notte fonda, è stato lo stesso ex presidente americano.
L’Fbi ha perquisito la residenza di Donald Trump di Mar-a-Lago. Sequestrati molti documenti
“La nostra nazione sta vivendo tempi bui, la mia bella casa di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, è stata perquisita e occupata da numerosi agenti dell’Fbi”, ha riferito Trump in una nota, sostenendo di essere vittima di una “persecuzione”.
Trump non ha fornito dettagli sui motivi della perquisizione. Secondo quanto ha riferito la Cnn gli agenti dell’Fbi avrebbero portato via scatole di documenti dalla residenza di Donald Trump.
Trump parla di “persecuzione politica” da “Paese del Terzo mondo”
Nel lungo comunicato con cui Donald Trump ha annunciato il blitz nel suo resort in Florida da parte degli agenti federali parla di “persecuzione politica” da “Paese del Terzo mondo”. Un duro attacco a Washington, ai democratici, alla burocrazia, e, sotto traccia, il tono di uno che adesso, più che mai, è deciso a candidarsi alle presidenziali del 2024.
“Questi sono tempi oscuri per la nostra nazione – ha scritto Trump -, mentre la mia bella casa, Mar-A-Lago a Palm Beach, Florida, è attualmente sotto assedio, occupata da un esteso gruppo di agenti Fbi”.
“Niente del genere era mai successo prima a un presidente degli Stati Uniti – ha aggiunto – dopo aver collaborato con le agenzie governative, questo raid non annunciato a casa non era necessario né appropriato”.
“E’ una persecuzione – ha continuato – la strumentalizzazione del sistema giudiziario, un attacco da parte dei democratici radicali di sinistra che non vogliono che mi candidi alle presidenziali del 2024, specie dopo i recenti sondaggi, e che faranno di tutto per fermare i Repubblicani e i conservatori alle imminenti elezioni di midterm”.
La “persecuzione politica”, ha attaccato l’ex presidente ameriano, “va avanti da anni, dalla storia risultata falsa dell’intervento della Russia, alla bufala dell’impeachment 1 e alla bufala dell’impeachment 2, e molto altro ancora”.
Axelrod: “Nessun giudice federale avrebbe messo la sua firma, se non ci fossero prove evidenti per giustificarlo”
“Una cosa è molto chiara. Garland (il ministro della Giustizia, ndr) non avrebbe autorizzato questo raid, e nessun giudice federale avrebbe messo la sua firma, se non ci fossero prove evidenti per giustificarlo”. È l’interpretazione dell’ex consigliere dell’ex presidente Obama, David Axelrod, commentando su Twitter alla notizia della perquisizione dell’Fbi nella residenza di Donald Trump. L’Attorney General, Merrick Garland era stato sempre molto cauto riguardo le inchieste sull’assalto a Capitol Hill che vedono coinvolto Trump.