I renziani di Italia Viva lo annunciano con squillo di trombe: «Diamo il nostro benvenuto a Francesca Troiano che da oggi entra a far parte del gruppo Italia Viva alla Camera. La comunità riformista cresce ogni giorno di più!». L’ultimo acquisto di una “comunità riformista” che ha più eletti che elettori è Francesca Troiano da San Giovanni Rotondo, classe ’85, professione psicologa, primo ingresso in Parlamento nel 2018 (curiosamente al secondo mandato), che lo scorso aprile aveva lasciato il gruppo del M5S definendo Giuseppe Conte «una brava persona» e Mario Draghi «un baluardo».
«Uno non vale uno», disse molto prima del mea culpa di Di Maio, «no all’odio per la ricchezza», «il reddito di cittadinanza è stato gestito male». Una sorta di ripensamento generale, e globale, sui temi cardini e identitari dei grillini. «Le imprese, il lavoro, la ricchezza hanno un nome e cognome: imprenditori», raccontò in un’intervista lo scorso aprile, indicando la necessità di «riforme ispirate dal popolassimo liberale ed europe». Non stupisce quindi che l’ex grillina abbia trovato un posto al caldo sotto il tetto di Italia Viva.
L’ex M5S Francesca Troiano aderisce a Italia Viva e i renziani non la prendono bene
Il suo arrivo però ha tutt’altro che scaldato i cuori degli elettori renziani che sotto il post festante del partito non hanno mancato di scrivere tutto il loro disappunto: «E da dove arriva? (Mica dagli innominabili, vero?)», chiede retoricamente un elettore, mentre un altro fa notare a Troiano che «Italia Viva, il suo nuovo partito, la considerava una scappata di casa».
«Gli altri sono scappati di casa e questa è una riformista?», chiede Luca Tinucci mentre si sprecano le battute sulla «grillina redenta» che oggi è diventata «una cima a livello superiore». «Prosegue l incessante opera di salvataggio dei parlamentari 5 stelle. Dopo il salvataggio unico con la formazione del Conte2 si passa alla fase due. Si arruolano uno x uno. Due facce della stessa medaglia. Rottamatatore = scatoletta di tonno», si legge tra i commenti.
Su Facebook il post colleziona, insieme a commenti entusiasti sul tenore di «hai scelto il gruppo dei vivaci e veri riformisti, buon lavoro!», qualcuno, come Nicola Ferranti, ha il coraggio di scrivere «Giorno dopo giorno cresce la qualità», come se la provenienza politica della nuova deputata fosse un elemento che passa in second’ordine.
Nicoletta Mauri invece non ha dubbi: «Benvenuta, mica tanto, di una dei 5* io non mi fiderei. Ne sa poco di polita se era entrata in quel partito. Lo fa x la cadrega». Ma il tifo, si sa, gioca brutti scherzi, e quindi la deputata che da grillina era sporca e cattiva ora è perdonata: «Due cose importanti: donna,Giovane Poi spero,non conoscendola ,con tanta voglia d’impegnarsi», scrive Nazzareno Meschieri. E tutti felici e contenti.