La Sveglia

Lettera pro Israele di MacEoin. Ma è morto due anni fa

Ieri Repubblica pubblicava una lettera dal titolo: “Cari studenti, Israele non è un regime”. Una doppia pagina a firma dell’accademico Denis MacEoin e del direttore Molinari.

Lettera pro Israele di MacEoin. Ma è morto due anni fa

Ieri Repubblica in prima pagina pubblicava una lettera dal titolo: “Cari studenti, Israele non è un regime”. Era addirittura una doppia pagina a firma dell’accademico Denis MacEoin, accompagnata da un editoriale del direttore Maurizio Molinari dal titolo “Il seme dell’odio viene dal 7 ottobre”.

Ieri Repubblica pubblicava una lettera dal titolo: “Cari studenti, Israele non è un regime”. Una doppia pagina a firma dell’accademico Denis MacEoin e del direttore Molinari

L’introduzione della lettera di MacEoin diceva: “Pubblichiamo una risposta di Denis MacEoin alla mozione presentata dall’Associazione studentesca dell’Università di Edimburgo per boicottare tutto ciò che è israeliano e in cui si afferma che Israele è governato da un regime di apartheid. Denis MacEoin è un esperto di affari del Medio Oriente. Ecco la sua lettera agli studenti”. Per qualsiasi lettore è stato naturale collegare quella lettera agli studenti alle molte proteste in giro per il mondo.

C’è solo un piccolo particolare omesso nella doppia pagina del quotidiano: MacEoin è morto nel 2022 e quella lettera risale al 2011, 13 anni fa, in un contesto inevitabilmente molto diverso da oggi. L’account X di Repubblica ammette “l’errore di non indicare la data originaria” ma ci tiene a precisare che “i contenuti restano di evidente attualità e sono un contributo al dibattito sulla guerra in Medio Oriente”.

Nella redazione non sono molto d’accordo visto che il cdr si dice convinto che “decontestualizzando fatti e opinioni non si stia facendo un buon servizio al giornalismo e alla credibilità” del giornale e parla di “ennesimo caso sconcertante che siamo costretti a denunciare, con l’unico scopo di salvaguardare collettivamente il nostro lavoro, la nostra professionalità e la nostra reputazione”. E intanto un altro giorno di bombe su Gaza è passato.