Ultimo giorno di una pessima campagna elettorale e, come da tradizione, non mancano tutti gli ingredienti per confezionare l’ultimo bestiario elettorale.
Calenda reo confesso
Scrive Carlo Calenda: “Si conclude oggi una delle peggiori campagne elettorali di sempre. Nessun confronto, promesse folli, allarmi democratici. coalizioni allo sbando, Peppa pig, Conte modello Lauro. Da Piombino alla richiesta di un time out su energia, noi l’abbiamo fatta in modo diverso, con serietà”. Lo immaginiamo mentre lo pronuncia e esce con le mani alzate.
Peppa pig atto secondo
51enne deputato nonché tra i fondatori di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, responsabile Cultura del partito guidato da Giorgia Meloni, ha rilasciato un’intervista su Rtv San Marino a “Hotel Nazionale – Le stanze della politica“, talk show di approfondimento politico condotto da Antonello De Fortuna e Francesca Biliotti.
Per difendere la sua uscita contro il cartone animato Peppa Pig Mollicone si è lanciato in un’affermazione ancora più cretina: “Bisogna ricordare che in Italia le coppie omosessuali non sono legali, non sono ammesse”, ha detto. E pensate che questo è solo il trailer.
Salvini alla frutta
Matteo Salvini: “Via il Canone Rai, se Fazio vuole fare i comizi se li paghi di tasca sua”. Ha ragione Luca Bottura: “Dire che i programmi di Fabio Fazio sono comizi, durante un comizio. Succede, quando non hai un programma”. Com’è arrivato stanco a questa fine di campagna elettorale, il poro Salvini.
Silvio frainteso
Il re dell’infraintendesimo Silvio Berlusconi dopo avere difeso Putin spiegandoci che lui avrebbe semplicemente voluto sostituire Zelensky per metterci a governare delle brave persone ora si tira indietro: “Bastava vedere tutta l’intervista, non solo una frase estrapolata, eccessivamente semplificata, per capire quale sia il mio pensiero, che è noto da tempo”, dice l’ex cavaliere ormai senza cavallo.
Solo che ascoltando tutta l’intervista ne esce perfino peggio, visto che dà perfino consigli di strategia militare alla Russia. Ma non è colpa sua, è colpa delle badanti e dei parassiti che lo tengono politicamente in vita con accanimento.
Balle nucleari
Matteo Salvini: “Vorrei 15 centrali nucleari operative nei prossimi 10 anni”. Tutti gli esperti dicono che sia impossibile e costoso. Ma Salvini, che non studia dai tempi del liceo, a questo punto potrebbe chiederle per Natale, sotto l’albero.
Nemmeno suo figlio
l figlio di Salvini durante la maratona Salvini su TikTok: “Papà, domenica è un giorno importante, voterò la prima volta. Magari avrai anche il mio voto”. Ha detto “magari”, eh.
Italexit balla da sola
Gianluigi Paragone: ”Vogliamo uscire dall’euro, dall’Ue, dalla Nato, dall’Oms, dalla Banca Mondiale, dal Fmi”. Anche io non mi iscriverei mai a un’associazione che ha me come socio, in effetti.
Il Pd non se la suona
Hanno detto di no al Pd alcuni big della canzone italiana, a cui il partito di Enrico Letta aveva chiesto di esibirsi sul palco di Piazza del Popolo, dove ieri sera i dem hanno chiuso la campagna elettorale.
Stando all’AdnKronos, Ghali, Mahmood, Diodato, Carl Brave e altri, contattati per una performance sul palco ai piedi del Pincio, avrebbero risposto tutti picche: “No, grazie”. A pesare – oltre agli impegni già presi – il rischio di una esposizione politica, non ritenuta opportuna dagli artisti. Altro che occhi di tigre, qui non si trova nemmeno un ukulele.
Giorgia smemorata
Scrive Giorgia Meloni: “Non vogliamo dimenticare il sacrificio di Salvo D’Acquisto, Eroe italiano”. Si è dimenticata di dire chi l’ha ucciso, però.