dalla Redazione
“Ho incontrato questa mattina Napolitano e abbiamo parlato sulle prospettive di governo e le scelte da fare”: cosi’ ha detto il presidente del Consiglio
Enrico Letta. Alla domanda sul perchè Renzi vada di solito prima di lui al Quirinale ha replicato: “Non credo di dover rispondere”. C’è tutto il disagio del premier e tutto lo scenario futuro in queste due veloci battute scambiate con i giornalisti. Prima di tutto c’è la mano del “grande vecchio” della Repubblica che, superato lo scoglio dell’impeachment (se mai sia stato considerato tale), ha ripreso in mano il timone del Paese in barba a chi gli ricorda le prerogative della Costituzione e di una repubblica parlamentare; poi c’è l’esperienza Letta vicina al capolinea. D’altronde è lo stesso Renzi ad aver detto stamattina all’assemblea Pd la scelta di anticipare al 13 febbraio la direzione del partito dedicata al governo, che era stata in origine fissata al 20. “La batteria del governo è scarica, dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata”, frase sibillina, ancor più perch* detta dopo due ore di colloquio con Napolitano.
Letta getta acqua sul fuoco. Il duello con Renzi? “E’ un collegamento sbagliato. Sto lavorando, stiamo lavorando, per venire incontro a una situazione di difficoltà del paese, l’expo e’ una grande occasione per creare posti lavoro. Sto lavorando e stiamo lavorando per venire incontro a questa situazione di difficoltà che da tempo questo paese sta affrontando”.
Il punto forse è proprio questo: da troppo tempo Letta sta lavorando senza ottenere risultati. Alla fine il cambio di passo più volte auspicato potrebbe avere la forma di una staffetta.