Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha firmato la “legge Morandi” ma ha accompagnato la firma con una lettera ai presidenti di Camera e Senato e alla premier Giorgia Meloni nella quale segnala alcune “discriminazioni” nel provvedimento che andranno sanate. La legge è stata approvata dalle Camere lo scorso 20 marzo.
Discriminati i figli sulla base dello stato civile dei genitori
La pdl innanzitutto contiene una norma “discriminatoria” delle unioni civili rispetto al matrimonio, nonché “una inaccettabile discriminazione tra i figli delle vittime sulla base dello stato civile dei genitori”, scrive il presidente della Repubblica.
“Suscita riserve, poi, la limitazione dei benefici a vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale sia per “l’incertezza interpretativa della categoria di infrastruttura ‘di rilievo nazionale’ che non risulta di agevole determinazione” ma anche per “l’esclusione di analoghi benefici nel caso di vittime di cedimenti di altre sedi stradali”.
Limitati i benefici solo ai casi di cedimenti stradali
Inoltre il capo dello Stato osserva che “appare quanto meno fortemente dubbia anche la conformità al principio di eguaglianza della decisione di limitare i benefici ai casi di cedimenti stradali”.
Mattarella cita in questo senso le “vittime di eventi relativi a strutture di altra natura, in particolare il cedimento di scuole”.
Va considerato, inoltre, che la legge è finanziata attraverso limiti di impegno – 7,1 milioni per il 2025 e 1,6 milioni a decorrere dal 2026 – e il disporre di risorse limitate – secondo Mattarella – rende ancora più problematico l’esercizio della predetta discrezionalità al fine di garantire il soddisfacimento dei diritti.