Saranno forse state le pressioni, tant’è che si apprende da fonti della Corte Costituzionali che stamattina alle 9,30 la discussione della Consulta sulla costituzionalità del Porcellum potrebbe portare a una decisione e non a un rinvio a un’altra seduta già fissata per il 14 gennaio. Le ultime indiscrezioni sembrano accreditare un’improvvisa accelerazione.
In mattinata nel corso della relazione, contro la legge, si erano pronunciati gli avvocati Alberto Tani e Aldo Bozzi. “Chi ritiene che il ricorso non è ammissibile avanza dei dubbi pretestuosi e infondati”, ha detto Bozzi spiegando che l’attuale legge elettorale “viola il diritto di esercitare il voto libero, diritto costituzionalmente garantito”. Il Porcellum, ha aggiunto Tani, è “una legge che ci ha ridotto a mandrie da voto. Questa legge è stata un fallimento clamoroso sotto tutti i profili prima di tutto per la governabilità. Anche in materia elettorale la politica non può pensare di fare ciò che vuole, perché ci sono organismi di garanzia che ci riconducono al rispetto della Costituzione”.
In serata il presidente del Senato Pietro Grasso ha spronato la politica a decidere, minacciando di spostare l’iter della riforma da Palazzo Madama alla Camera, dove i numeri delle forze parlamentari consentirebbero un avvio più agevole della nuova legge. Grasso ha richiamato, infine, all’ordine: “senza riforma monta la rabbia anti-partiti”.