È arrivata l’approvazione della legge di Bilancio. La manovra è approdata in Consiglio dei ministri alle 9.30, per quella che è stata una riunione molto veloce rispetto ai tempi standard della manovra. Non più di un’ora, considerando che per le 10.30 è stata convocata la conferenza stampa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Si deve fare in fretta, quindi, considerando che alle 11.30 Meloni è attesa da un incontro dal re di Giordania Abdullah II, mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è atteso a Lussemburgo. In conferenza stampa il governo annuncerà tutti i provvedimenti: dalla conferma del taglio del cuneo fiscale alle pensioni, dal rinnovo dei contratti statali alle misure per la famiglia.
Legge di Bilancio, segui il live video della conferenza stampa di Meloni
Per seguire la diretta della conferenza stampa e conoscere nel merito tutti i provvedimenti presi dal governo, è possibile seguire qui la diretta testuale dell’intervento di Meloni e delle risposte alle domande dei giornalisti. Quando inizierà la conferenza stampa sarà possibile seguire anche la diretta video messa a disposizione dai canali di Palazzo Chigi.
La diretta della conferenza stampa di Meloni: tutte le novità della manovra
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è presentata in conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare le misure della manovra. Con lei anche i vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani e Matteo Salvini. L’approvazione, sottolinea Meloni, è arrivata “a tempo di record, a dimostrazione dell’unità di vedute della maggioranza”. La manovra è di 24 miliardi e per la presidente è “molto seria e realistica, non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità, nonostante un quadro abbastanza complesso”.
Meloni cerca subito giustificazioni scaricando la colpa sul Superbonus e sui tassi d’interesse, spiegando che vengono confermate le misure dello scorso anno. La prima misura riguarda la difesa “del potere d’acquisto, ovvero con più soldi in busta paga”. Vale a dire la conferma del taglio del cuneo fiscale per tutto il 2024. Un aumento in busta che, mediamente, secondo Meloni, corrisponde a 100 euro al mese. Ma in realtà si tratta di una conferma dell’attuale livello stipendiale, senza alcun aumento da gennaio.
A questo si affianca la riforma dell’Irpef, eliminando il secondo scaglione ed estendendo l’aliquota al 23% fino a 28mila euro. Questa misura vale oltre 4 miliardi, che si aggiungono ai 10 del cuneo fiscale. Il beneficio “entra in vigore per tutti, ma per ora lo sterilizziamo per i redditi più alti, che rientrano nella quarta aliquota al di sopra dei 50mila euro, con una franchigia sulle detrazioni fiscali”. Questa misura la vedranno “in busta paga solamente i redditi medio-bassi”. La misura va anche ai pensionati.
Le novità della legge di Bilancio su pensioni e rinnovo dei contratti
Per quanto riguarda la rivalutazione delle pensioni ci saranno circa 14 miliardi di euro: viene confermata la rivalutazione al 100% fino a 4 volte il minimo, al 90% fino a 5 volte il minimo e poi a scendere, con una indicizzazione parziale. “Confermata la super-valutazione” delle pensioni minime, ovvero l’innalzamento che potrebbe essere fino a 600 euro. Poi il governo annuncia provvedimenti sulle pensioni future, per chi è solo nel sistema contributivo: “Una misura che abbiamo introdotto è quella di eliminare il vincolo che chi era nel contributivo possa andare in pensione all’età previsto solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale”. Questa misura è stata rimossa. Per Ape Sociale e Opzione donna arriva la sostituzione con un unico fondo: a 63 anni con 36 di contributi per i gravosi e con 35 anni come prevedeva Opzione donna.
La polemica sulla sanità di Meloni
Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali ci sono “oltre 7 miliardi di euro per gli aumenti” e la priorità “è il rinnovo del comparto sicurezza: non si può più accettare una realtà in cui un poliziotto prende di straordinario poco più di 6 euro”. Sono 5 miliardi per i contratti e 2,3 per la sanità, per un totale di 3 miliardi “in più rispetto a quanto previsto: destinati tutti all’unica priorità dell’abbattimento delle liste d’attese”. Che si farà “con il rinnovo dei contratti e con la detassazione degli straordinari e dei premi di risultato legati con l’abbattimento delle liste d’attese”. Per Meloni si tratta del “più grande investimento mai previsto per la sanità”: “Nel 2019, prima del Covid, il fondo sanitario ammontava a 115 miliardi di euro, 20 miliardi in meno, negli anni del Covid era tra i 122 e i 127, vaccini compresi. E quindi mi sembra forte sostenere che con 136 miliardi questo governo taglia la sanità”.
Le misure per la famiglia nella legge di Bilancio
Vengono confermate le misure per la famiglia, come l’assegno unico e l’ulteriore “mensilità di assegno parentale”. Non viene confermato il taglio dell’Iva dei prodotti sulla prima infanzia, che è stato “assorbito dagli aumenti di prezzo e non penso valga la pena rinnovare questa misura”. Ci sono però novità sul congedo parentale: oltre ai cinque mesi retribuiti al 100%, si aggiunge un ulteriore mese (il secondo, dopo quello dello scorso anno all’80%), retribuito al 60%.
Viene aumentato “il fondo per gli asili nido: il nostro obiettivo è dire che per il secondo figlio è gratis”. La misura “più significativa di questo miliardo di euro riguarda il tema della decontribuzione della madre: con due figli o più prevediamo che non paghino più i contributi a carico del lavoratore, quella quota la paga lo Stato con dei limiti: con due figli fino a 10 anni del figlio più piccolo e per il terzo fino a 18 anni del più piccolo”.
Le altre misure della manovra
Viene confermata la detassazione del fringe benefit, portata “a 2mila euro per i lavoratori con figli e fino a mille euro per tutti gli altri lavoratori”. Confermata la carta Dedicata a te per il 2024. Altra misura riguarda il “più assumi e meno paghi: introduciamo una super deduzione per le imprese che assumono a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato e al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori del Reddito di cittadinanza”. Una misura che “sostituisce la decontribuzione prevista per giovani e donne, ma si somma a quella per il Mezzogiorno”. Sul lavoro autonomo, invece, torna il concetto della flat tax: confermata quella già in campo, “prorogata per altri tre anni l’indennità straordinaria di indennità, una sorta di cassa integrazione per i lavoratori autonomi”.