Legge di Bilancio in alto mare, Giorgetti chiude i rubinetti

Poca roba sulle pensioni, su bollette e benzina solo un contentino: la legge di Bilancio è già in alto mare.

Legge di Bilancio in alto mare, Giorgetti chiude i rubinetti

Altro che Quota 41. Nella migliore delle ipotesi ci sarà solo la conferma della Quota 103 in tema di anticipo pensionistico. E anche sull’Opzione donna l’ipotesi ritenuta più probabile al momento è semplicemente un piccolo allargamento delle maglie rese strettissime proprio dal governo Meloni con la scorsa legge di Bilancio.

L’anticipo previdenziale per le lavoratrici, infatti, resterà con i requisiti stringenti del 2023: potranno accedere solamente le caregiver, le invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti di aziende in crisi. L’unica novità riguarderà il criterio dei figli: sarà accessibile anche nel caso in cui le lavoratrici non abbiano figli. Poca roba, soprattutto se pensiamo al fallimento della misura così come riscritta dal governo per l’anno in corso, con adesioni bassissime.

In sostanza, il superamento della legge Fornero è una chimera, così come sembra molto lontano l’innalzamento delle pensioni minime al di sopra di quanto attualmente previsto (è stato alzato a 600 euro per gli over 75). Un’ipotesi allo studio è quella di investire risorse per le pensioni dei giovani, per esempio con l’investimento di risorse per il riscatto della laurea agevolata.

Legge di Bilancio, in arrivo solo mini-aiuti

Ma la coperta resta corta per le misure che il governo vuole mettere in campo, a partire dagli aiuti su bollette e carburanti. In entrambi i casi si parla di sostegni mirati, rivolti solo ai redditi più bassi. Il che potrebbe voler dire riservati a una platea molto ristretta e con un investimento minimo, considerando che le risorse servono per la legge di Bilancio.

Il bonus benzina da 150 euro di cui si discute da giorni ancora non ha preso forma, mentre in tema di bollette si hanno ben poche notizie e sembra probabile la cancellazione delle misure oggi in vigore (in scadenza a fine settembre) per sostituirle con aiuti meno estesi e forse anche meno corposi.

Intanto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, pensa a una mossa elettorale: detassare le tredicesime già quest’anno. Ma non tutte, probabilmente solo quelle al di sotto dei 35mila euro. Un aiuto che, peraltro, potrebbe essere accompagnato da un taglio del cuneo fiscale confermato solo in parte per il 2024: l’ipotesi di uno sgravio contributivo limitato a 6 mesi (ovvero fino a subito dopo le elezioni europee) non è mai stata smentita dall’esecutivo e resta in campo.

Anche perché, l’ha detto chiaramente il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, la manovra sarà solo di circa “25 miliardi”. Ben pochi, considerando che solo per confermare l’attuale taglio del cuneo fiscale per tutto il 2024 ne servirebbero circa la metà.