Avrebbe dovuto tenersi oggi il vertice del centrodestra sulle amministrative per chiudere il cerchio sui candidati alle città che andranno al voto a ottobre, con i pesanti nodi su Roma e Milano ancora da sciogliere. E invece appuntamento saltato, come è saltata – annullata all’ultimo minuto – la tanto attesa riunione che avrebbe dovuto svolgersi ieri tra i coordinatori regionali di Forza Italia e il presidente Silvio Berlusconi.
“Mi chiedo come una decisione così importante come quella riguardante il futuro del nostro partito possa essere calata dall’alto senza prima sentire i territori…’’, ha commentato Gabriella Giammanco, vicepresidente di FI in Senato e portavoce azzurra in Sicilia. Il riferimento è alla proposta avanzata da Matteo Salvini di una federazione (da più parti letta come un tentativo di annessione) in cui dovrebbero confluire Lega, FI e i partiti minori della coalizione di centrodestra che sostengono l’esecutivo Draghi.
Una federazion – formata da Lega, Forza Italia e centristi – che, secondo un sondaggio di Enzo Risso, oggi si attesta al 31,6% ma ha un valore potenziale tra il 34 e il 37%. La federazione raccoglierebbe il 5% degli elettori del Movimento 5 Stelle, il 2% degli elettori del Pd, il 14% degli indecisi.
Una sorta di Predellino 2.0 ma senza FdI di Giorgia Meloni insomma, (“Partito unico? Abbiamo già dato e abbiamo visto che i risultati non sono stati eccezionali”, ha dichiarato ieri il capogruppo alla Camera Lollobrigida). E l’ idea continua a creare non pochi malumori in FI: oggi è prevista una riunione del gruppo azzurro a Montecitorio con all’ordine del giorno proprio la proposta di Salvini, mentre domani ci sarà l’assemblea dei senatori azzurri convocata da Annamaria Bernini. Salvo che non saltino pure questi appuntamenti.