L’editore Giubilei: “La falsa giornalista lavorava gratis come altri esterni”

L'editore Giubilei, scottato dall'inchiesta di Fanpage, ammette che la giornalista infiltrata del sito lavorava gratis per "Nazione Futura".

L’editore Giubilei: “La falsa giornalista lavorava gratis come altri esterni”

Giubilei come ha conosciuto la giornalista di Fanpage?
L’anno scorso a un nostro evento dicendo che voleva collaborare con la nostra rivista. È stata messa in contatto col direttore, che le ha chiesto un curriculum e un articolo di prova. Ci ha mandato il cv che noi abbiamo, con nome cognome fotografia, titolo di studio…

Vi eravate accordati per un compenso?
Le abbiamo detto che noi verso i collaboratori esterni non abbiamo obblighi, che sarebbe stata una collaborazione esterna non retribuita e che se voleva collaborare, era libera di farlo. Senza cadenze temporali né vincoli. Ha inizia a scrivere come fanno altri 40 o 50 persone per la nostra rivista.

Quindi avete solo collaboratori gratuiti?
Abbiamo una redazione interna, retribuita, poi abbiamo altri collaboratori esterni, alcuni dei quali sono retribuiti. Come tanti altri giornali.

Perché è così arrabbiato, alla fine è un’inchiesta giornalistica, no?
Tralasciando il tema politico, da editore chiedo: se domani Libero infiltrasse nella vostra redazione un giornalista per cercare di accreditarsi agli occhi del Pd, dal punto di vista deontologico, è una cosa corretta? Secondo me c’è un rispetto tra colleghi che prescinde dall’essere di destra o sinistra. Non ci si infila negli altri giornali.  Nel partito politico, possiamo discuterne. Circa il fatto che sia stata infiltrata in una rivista di destra c’è un pregiudizio ideologico per cui molti fan finta di niente.

Ma la denuncerete?
Ci stiamo lavorando. La cosa ancora più grave è che questa persona andava a presentarsi ad eventi e iniziative – tra cui Atreju – a nome nostro, senza che io editore né il direttore l’avessimo mai autorizzata a presentarsi a nome di “Azione futura”. Che è una cosa che, secondo noi, costituisce un reato.

Ma in base agli accrediti inventati ha scritto dei pezzi…?
Mi faccia controllare. Sì ha scritto un pezzo su Atreju… pensi un po’!

Però, se poi  ha scritto il pezzo, potevate sapere che era lì…
No, come facevamo a saperlo. Quello è un pezzo su Atreju in generale.

Se però aveste pagato i collaboratori, avreste capito guardando il codice fiscale e i documenti…
Noi non l’abbiamo obbligata a scrivere. Siamo molto trasparenti, lo diciamo da subito chi vuole collaborare lo fa a titolo gratuito.