L’economia continua ad arretrare: crollano i servizi e l’industria

Allarme di Confindustria: calo del 5,1% per le imprese. A novembre l’indice della crescita perde il 3,4%. E Jabil licenzierà 413 lavoratori

L’economia continua ad arretrare: crollano i servizi e l’industria

Giorgia Meloni non ha detto una parola nella conferenza stampa di giovedì sul dimezzamento della crescita economica del 2024, sul calo della produttività o sul boom della cassa integrazione e la moltitudine di crisi industriali che stanno scoppiando o sono già scoppiate nel Paese.

Ed è andata in palese confusione sul declino della nostra industria che prosegue ormai ininterrottamente da quasi due anni. Il tutto mentre l’economia dell’Italia continua ad arrancare.

L’allarme di Confindustria: l’economia arretra, giù servizi e industria

A suonare l’ultimo campanello d’allarme è stata la Confindustria. L’indice in tempo reale della crescita dell’economia italiana ‘Rtt’ rilevato dal centro studi di Viale dell’Astronomia registra un significativo calo a novembre 2024 (-3,4%). L’indicatore mostra le maggiori riduzioni nei servizi e nell’industria, mentre continuano a crescere moderatamente le costruzioni.

Il calo nell’industria, -5,1% a novembre, “annulla quasi per intero l’aumento del mese precedente”. Il ‘Real Time Turnover Index’ degli economisti di Confindustria registra mensilmente la dinamica del volume di attività basato sul fatturato rilevato sul campione di imprese clienti di TeamSystem. Il dato aggregato di Rtt per l’economia italiana “in novembre, indica un calo del fatturato a prezzi costanti delle imprese, pari a -3,4%, che corregge al ribasso il livello dopo il balzo di ottobre”.

Il calo nell’industria (-5,1% a novembre) “annulla quasi per intero l’aumento del mese precedente” e nei servizi l’andamento è analogo, ma la correzione al ribasso (-3,7%) è meno forte del balzo. Perciò, la variazione acquisita per il 4° trimestre è negativa per l’industria (-0,9%), positiva per i servizi. Nelle costruzioni, “Rtt prosegue la fase di moderato aumento (+0,9% a novembre), indicando espansione per il quarto trimestre”.

Guardando a macro-aree e dimensioni d’impresa Rtt registra a novembre un calo in tutte le aree, dopo gli aumenti di ottobre; una forte flessione si ha nel Nord-Ovest, dove più ampio era stato l’aumento del mese precedente.

Il calo è significativo al Centro (-2,3%), moderato nel Nord-Est (-1,0%) e al Sud (-0,7%). La variazione acquisita nel quarto trimestre resta positiva in tutte le aree, più ampia al Nord-Ovest (+2,7%). Per le grandi imprese “Rtt indica a novembre una forte flessione (-4,2%), dopo il balzo di ottobre.

Moderati i cali per le piccole imprese (-1,6%) e per le medie (-1,8%); la variazione acquisita per il quarto trimestre è positiva per le prime, cresciute molto in ottobre, mentre è negativa per le seconde”.

Frenano anche i consumi: giù le vendite al dettaglio

Frenano anche i consumi. A novembre le vendite al dettaglio diminuiscono sia in valore (-0,4%) sia in volume (-0,6%) rispetto a ottobre. Lo stima l’Istat sottolineando che su base tendenziale le vendite al dettaglio aumentano dell’1,1% in valore e diminuiscono dello 0,2% in volume. Su base congiunturale sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,1% in valore e -0,6% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (-0,7% in valore e in volume).

Sull’anno le vendite dei beni alimentari crescono del 2,8% in valore e calano dello 0,2% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume.

E non si arresta la scia, come dicevamo all’inizio, delle crisi industriali. Con l’inizio formale della procedura di licenziamento collettivo per tutti i 413 dipendenti dello stabilimento di Marcianise (Caserta), la vertenza Jabil si avvia verso l’epilogo più duro.

Entro marzo la multinazionale Usa dell’elettronica cesserà la sua attività in Italia, chiudendo lo stabilimento di Marcianise. È una nota dell’azienda ad annunciare l’avvio dell’iter, previsto dalla legge, che porterà al licenziamento dei lavoratori entro 75 giorni, che scadono il 25 marzo.