Non tutti gli allenatori sono Allegri. Soprattutto di questi tempi. Quando sotto la lente ci sono pro e contro della stagione. Il tecnico juventino si è guadagnato la fiducia sul campo, cancellando in nove mesi ben tre anni di vittorie di Antonio Conte. Ovvio che non tutti i meriti siano da attribuire a lui. Non vanno sottovalutati il lavoro del suo predecessore e soprattutto la voglia matta dei calciatori di dimostrare che erano loro a vincere e non Conte. Allegri è stato un ottimo psicologo, oltre che un bravo tecnico, meno rigido nel modulo tattico e nella gestione del gruppo. Ma la differenza l’hanno fatta Tevez e Pogba, Vidal e Morata, Bonucci e Chiellini, gli inossidabili Pirlo e Buffon. I campioni insomma. Sono loro che vanno in campo. Già. Come Pippo Inzaghi. Finché ha indossato la maglietta numero 9 del Milan è stato un idolo. Come ha messo i panni dell’allenatore è diventato un brocco. E nonostante la stima e l’affetto che nutrono nei suoi confronti Berlusconi e Galliani lascerà Milanello. Non arriverà Ancelotti. Il suo corteggiamento è stato lungo, in pratica è durato fino al voto delle regionali, poi è stato ufficializzato il “No grazie” di Carletto che si prenderà un anno sabbatico. Arriva Mihajlovic. Così Salvini (milanista doc) sarà costretto a tifare per uno zingaro (come Sinisa si è sempre definito). Alla Samp approda Zenga, che torna così in Italia.
I SENZA TETTO
Il Napoli è senza allenatore. Mazzarri, Spalletti, Sarri, Donadoni e probabilmente Gasperini sono in cerca di una panchina. Gasperini si è accorto che nel Genoa i soldi sono finiti. E prima di fare la fine del Parma meglio cambiare lido. Dopo tre anni il mago di provincia Sarri lascia Empoli. Qualche problema sembra avercelo anche Garcia a Roma. Il suo idillio con Pallotta sembra in crisi. Si ha l’impressione che la coppia stia mandandosi segnali di avvertimento, come due coniugi che si tirano i piatti. Poi c’è sempre Antonio Conte, a cui il ruolo di Ct della Nazionale sta stretto. Ma sembra alquanto improbabile il divorzio con l’Italia prima degli Europei 2016. C’è invece Prandelli che potrebbe tornare nella Serie A dopo le devastanti esperienze ai Mondiali e in Turchia.
CHE MONDO SAREBBE SENZA MONTELLA
Comunque il più richiesto rimane Montella. Il Napoli pensa anche a lui per il dopo Benitez, approdato nientemeno che al Real Madrid. Ma se l’Aeroplanino si accaserà alla corte di De Laurentiis chi lo sostituirà a Firenze nella società dei Della Valle? Probabilmente uno tra Spalletti e Donadoni. Il primo potrebbe finire a Napoli, se non arriva Montella. Non solo le grandi si muovono. Colantuono ha firmato per l’Udinese, prenderà il posto di Stramaccioni. Anche Cannavaro ha lasciato la Cina e quindi ora sta sul mercato. Donadoni merita un club importante, così come Sarri. Poi ci sono gli stranieri che potrebbero essere attratti dall’esperienza in Serie A. Su tutti l’ex Borussia Dortmund, Klopp, e il tecnico del Siviglia, Emery che sembra aver detto di no alle offerte di De Laurentiiis per portarlo a Napoli. E Inzaghi? Chi lo vuole?