Quello più atteso era senza ombra di dubbio il commento del Partito Democratico. E alla fine, in tarda serata, arriva un comunicato, freddo e piatto, che salva quel poco che è salvabile, dal Nazareno. Una “sconfitta netta e senza attenuanti a Roma e Torino contro le candidate M5s” e una “vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre”. Il Pd analizza così le vittorie e le sconfitte ai ballottaggi nelle principali città italiane. “Il quadro nazionale, invece” si legge nella nota del Nazareno “è molto articolato. Perdiamo alcuni comuni dove abbiamo governato a lungo e vinciamo in altri comuni dove da vent’anni la destra era maggioranza. La Lombardia, per esempio, vede per la prima volta tutti i comuni capoluogo ormai a guida pd. Vinciamo da Varese a Caserta, in zone per noi difficili. Ma resta l’amaro in bocca per alcune sconfitte molto dure, da Novara a Trieste. È dunque evidente il dato frastagliato del voto territoriale, dato che contiene peraltro anche alcune indicazioni nazionali su cui la direzione nazionale del Pd rifletterà il prossimo venerdì 24 giugno, a partire dalle 15. A tutte e tutti i sindaci i migliori auguri di buon lavoro da parte del Pd”.
E non a caso il segno dei ballottaggi si vede tutto nella decisione di Renzi di anticipare la Direzione del partito al 24 giugno. Seguono le reazioni, a valanga, dei protagonisti. E con gli occhi puntati già sul referendum di ottobre. Dalle città sono fioccate le reazioni di vincitori e vinti, con un occhio già rivolto al referendum di ottobre.
ROBERTO GIACHETTI – Ci sono ancora soltanto gli exit poll e Roberto Giachetti decide di affrontare i giornalisti, assumendosi tutte le responsabilità: “È una sconfitta che mi appartiene”, dice. “Ho appena chiamato Virginia Raggi per farle i complimenti e augurarle in bocca al lupo”, ha detto ancora Giachetti, riconoscendo così la vittoria della sfidante grillina. “Che questa fosse una sfida difficile, lo sapevamo dall’inizio. Abbiamo superato il primo turno e provato anche a fare meglio al ballottaggio, ma la situazione vede un risultato chiaro”.
VIRGINIA RAGGI – “Per la prima volta Roma ha un sindaco donna. E questo cambiamento lo dobbiamo a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Sarà anche il sindaco dei romani che non mi hanno votato. Lavoreremo per riportare la legalità e la trasparenza nelle istituzioni. Riporteremo quei criteri al centro delle scelte politiche. Voglio mettere un punto sui toni aspri che hanno contraddistinto la campagna elettorale e i vili attacchi: da domani mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il buon senso di aprire un dialogo onesto sui problemi e le opportunità di Roma, sugli interessi reali dei romani. Io sono pronta a governare”.
GIUSEPPE SALA: “Ce l’abbiamo fatta”. Così Giuseppe Sala, candidato di centrosinistra, è il nuovo sindaco di Milano. “Ho fatto tante cose complesse nella mia vita, ma mai come in questo caso ho capito quanto sono importanti gli altri. Ho vinto io – dice – ma in realtà hanno vinto tutti quelli che hanno lavorato con me. Ho capito in questi mesi che il fascino della politica è questo, la cosa più gratificante è sentirsi portatore di speranza”.
STEFANO PARISI – Anche Stefano Parisi, come Giachetti, ha telefonato al suo diretto rivale. Ammette la sconfitta e ribadisce il suo impegno da consigliere d’opposizione. “Abbiamo avuto poco tempo. La sinistra ha serrato le fila ed è riuscita a compattare l’elettorato. Credo si sia rivitalizzato a Milano lo schieramento che ha radici in questa città. Al di là del mio ruolo, bisogna partire dal risultato di oggi e ripartire. Molti temi, dal tema dell’immigrazione a quello della sicurezza, sono di carattere nazionale”.
LUIGI DE MAGISTRIS – “Questa è una vittoria esclusiva di Napoli, del nostro popolo, di de Magistris e di chi ci ha creduto. È una nostra vittoria esclusiva, non ci sono stati travasi di voti dal Pd o da altri”. Così Luigi de Magistris, riconfermato sindaco di Napoli. “Abbiamo vinto contro il candidato ufficiale governativo del Partito Democratico, contro lo schieramento governativo, contro il M5s, contro Lettieri, Berlusconi e Forza Italia e contro l’informazione che si è schierata contro”, ha aggiunto. Certo è, come ribaditogli, dai suoi rivali, che è andato a votare soltanto un napoletano su cinque. Un’affluenza drammaticamente bassa.
CHIARA APPENDINO – “In questi anni molte persone si sono avvicinate a noi e tutti insieme abbiamo costruito un progetto per dare un nuovo corso a questa città. È stata una campagna intensa, difficile. Abbiamo intercettato la voglia di cambiare Torino. Ci siamo presentati così come siamo, e i torinesi ci hanno accolto. Siamo un piccolo frammento della nostra città, della sua grande storia”. E poi la battuta di Chiara Appendino: “un grazie a Piero Fassino e alla sua seconda profezia”.
VIRGINIO MEROLA – Virginio Merola vince e attacca, diretto il suo segretario. “Il Pd qui ha vinto perché ha saputo interpretare una linea del centrosinistra unito e non del partito fai da-te”. Così il sindaco riconfermato per il centrosinistra a Bologna, Virginio Merola, arrivando al suo comitato elettorale. “Cosa dirò a Renzi? Gli dirò – ha aggiunto – che ci sono questioni nazionali che vanno affrontate: Renzi deve occuparsi del partito e il Pd deve tornare a occuparsi di lavoro, di famiglia, di sicurezza”.
LUIGI DI MAIO – “Ora siamo pronti per il governo del Paese”. Così, il vicepresidente della Camera e componente del direttorio M5S.
MATTEO SALVINI – Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, commenta in maniera netta i risultati del voto: “Emerge una verità, quella che gli italiani non credono più a Renzi. Il centrodestra faccia il centrodestra guardando avanti non rimpiangendo il bel tempo che fu”. E sull’ipotesi di Parisi leader: “Basta la sconfitta a Milano”.
MARA CARFAGNA – “Mi pare evidente che testimoni il crollo, il fallimento del progetto renziano dove perde in due realtà molto diverse: a Roma, dove c’è stato il pasticcio Marino ma anche a Torino”. Lo dice Mara Carfagna di Forza Italia, ospite ieri sera a Porta a Porta.