di Andrea Koveos
Quattro gruppi bancari detengono quasi il 93% del business delle armi. Cosa significa? Significa la quasi totalità degli importi che attraverso poche banche sono accreditati sui conti correnti dei propri clienti. Soldi che queste aziende hanno guadagnato vendendo armi all’estero. Va ricordato che ogni operazioni bancaria deve essere notificata al Ministero dell’Economia che provvede, poi, a rilasciare l’apposita autorizzazione.
L’istituto di credito funge da soggetto incassatore. In base alla relazione del ministero, dunque, nel 2012 sono state rilasciate 1.415 autorizzazioni allo svolgimento di transazione bancarie. Il valore dell’export di armi autorizzato dal Mef è di 2 miliardi 761 milioni di euro. Una bella somma transitata, quasi tutta appunto in quattro banche. Quali? Stacca tutti il gruppo Bnl Paribas con oltre un miliardo di euro. Al secondo posto si conferma il colosso tedesco Deutsche Bank, che passa dai 664,4 milioni del 2011 ai 743 milioni dell’anno scorso. Al terzo posto, il gruppo Unicredit (19,59%). Al quarto posto la Barclays bank Plc con 232,6 milioni pari al 7,75% del valore complessivo delle autorizzazioni rilasciate per lo svolgimento di transazioni bancarie. Nel 2012, il valore delle operazioni autorizzate alle banche è stato di 2 miliardi e 761 milioni di euro. Il valore globale delle licenze di esportazione autorizzate supera, invece, i 4 miliardi di euro. Questi dati emergono dalla tabella estrapolata dalla Relazione del Mef, che integra la più ampia Relazione predisposta dal governo sull’export di “materiali d’armamento” nel 2012 e che è stata trasmessa alle Camere dall’attuale presidente del consiglio Letta, il 18 giugno, anche se predisposta dal precedente esecutivo Monti. Relazione – ad oggi non ancora resa pubblica, come prassi, nei siti istituzionali ufficiali – che, in base alla legge 185 del 1990, doveva essere consegnata in Parlamento entro la fine di marzo. Ancora sul versante delle transazioni bancarie si ridimensiona il peso dell’Africa: 235,7 milioni, pari all’8,53% del totale (contro il 18,32% del 2011 e il 14,26% del 2010). Domina la classifica, ancora una volta, l’Algeria, che da sola vale quasi l’8% dei 2 miliardi e 761 milioni di euro dell’export definitivo di armi transitato sui conti correnti bancari in Italia.