In pensione a 75 anni. È lo scenario da incubo raccontato dal presidente dell’Inps, Tito Boeri. Che, dati alla mano, lancia l’allarme: “L’Italia rischia di perdere intere generazioni”. Il motivo? La disoccupazione giovanile è troppo alta. Quindi il numero uno dell’istituto previdenziale chiede di “agire velocemente”, senza nascondere di aver trovato molti problemi per l’invio delle “buste arancioni” (in cui sarà contenuta la proiezione della pensione a fine carriera). “Lo voglio dire con sincerità: c’è stata paura nella classe politica. Paura che dare queste informazioni la possa penalizzare”, ha affermato Boeri.
Il presidente dell’Inps ha comunque garantito il suo impegno. “Noi le nostreproposte le abbiamo fatte. Quasi un anno fa le abbiamo presentate al Governo, le abbiamo rese pubbliche ad ottobre. Il nostro contributo lo abbiamo dato”, ha rircodato. “Adesso chiaramente spetta alla politica decidere cosa fare. Mi auguro che qualcosa venga fatto”, ha concluso. E dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è arrivata un’apertura di credito sul tema. “Ci sono margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le possibilità”, ha detto durante l’audizione davanti alla Commissione bilancio della Camera sul Docmento di economia e finanza (Def). Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, è apparso possibilista: “Il Governo sta lavorando per dare maggiore flessibilità”.