Dalla Redazione
Scontro aperto sulle nozze gay a Bologna. La possibilità di trascrvere gli atti dei matrimonio gay per i residenti che si sono sposati all’estero con persone dello stesso sesso previsto in comune sta scatenando il caos tra il prefetto e il sindaco. Il prefetto Ennio Mario Sodano ha chiesto al sindaco Virginio Merola di annullare la direttiva perché non prevista dall’ordinamento italiano. Secca la replica del sindaco: “La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto”. E nelle prime ore ci sono già state tre trascrizioni.
Fra i primi a presentarsi per l’atto di registrazione, il senatore del Pd Sergio Lo Giudice, assieme al marito Michele Giarratano e al figlioletto Luca, avuto da una madre surrogata. Informato dell’iniziativa del prefetto, Lo Giudice ha commentato: “Sodano ha detto con parole imprecise quello che è chiaro a tutti, e cioè che questi atti non rappresentano il riconoscimento giuridico degli effetti civili del matrimonio. Questi atti, tuttavia, rappresentano la presa d’atto che questi matrimoni sono accaduti. Questo, con buona pace del prefetto, non è possibile metterlo in discussione”. Forza Italia fa sapere di voler denunciare il sindaco, mentre la Curia afferma “è un tema delicato”.