Era una manovra blindata. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha addirittura chiesto alla sua maggioranza di non presentare emendamenti. Eppure, nonostante una possibilità di modificare la legge di Bilancio praticamente nulla, lo spazio per le cosiddette mance deputati e senatori sono riusciti a trovarlo.
I parlamentari sono riusciti a dare ai loro territori di appartenenza qualcosa, nonostante i pochissimi soldi messi a disposizione delle Camere per i correttivi. Quest’anno c’era meno di 100 milioni, contro gli abituali 300-400. Se li sono fatti bastare per qualche regalo ai territori.
Alle opposizioni sono andati 40 milioni, utilizzati tutti per finanziare la lotta alla violenza contro le donne. I restanti 60 della maggioranza sono serviti soprattutto per finanziare la cosiddetta legge mancia: secondo il Sole 24 Ore ben 22,2 milioni sono stati destinati a questi scopi.
Le mance della maggioranza con la manovra
Le quote sono state divise tra i tre principali partiti. La Lega ha usufruito di 8,3 milioni, oltre ai 15 utilizzati per l’agevolazione Iva per il pellet. Poi 9,2 sono andati a Forza Italia e 4,7 a Fratelli d’Italia, a cui aggiungerne 10 per la cultura e 20 per l’agricoltura.
I soldi per la Lega risultano come risorse per misure in materia di infrastrutture e a distribuirle ci penserà poi il leader del Carroccio e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. A Fi sono andati soldi per il sociale e a Fdi per le calamità naturali. Un sistema ormai applicato da anni in modo da non far apparire eventuali mance nella manovra, nascondendoli e poi – nel caso di Forza Italia e Lega – applicando attraverso gli ordini del giorno, accolti dal governo. Diverso il discorso per Fratelli d’Italia che lascia la ripartizione ai ministri Musumeci, Sangiuliano e Lollobrigida, dichiarando tutto negli emendamenti.
Per Fi un ordine del giorno aveva inizialmente lasciato le risorse in mano alla presidenza del Consiglio. Per questo è intervenuto Giorgio Mulè, alla Camera, per consegnare la gestione dei fondi a un ministro azzurro, quello della Pa, Paolo Zangrillo, per la parte di spesa corrente. E in quei testi sono state indicate anche le micromisure.
A chi vanno le mancette
Giusto qualche esempio. Forza Italia ha 42 micro-mance, alcune davvero di valore minimo. Come i 50mila all’associazione Nazionale Grano Salus o i 55mila per la rappresentazione dei misteri di Santa Cristina. La Lega ha 29 misure: si va dai 20mila per l’80esimo anniversario dell’eccidio nazifascista del comune di Guardistallo ai 200mila per la sede della polizia locale del comune di Formello.
Ancora ci sono soldi per la nuova caserma dei carabinieri di Borghetto Lodigiano, le risorse per i campi da baseball di Piacenza o i 400mila euro per lo stadio Corrado Alvaro a San Luca, Reggio Calabria. E la lista potrebbe proseguire ancora a lungo.