di Valentina Conti
In Parlamento sbarca il partito trasversale anti-gioco d’azzardo. Un fronte comune a prescindere dai colori politici, per la verità già questa in sé una notizia. I deputati Rosanna Scopelliti (Pdl), Lorenzo Basso (Pd), Stefano Quaranta (Sel), Mario Sberna (Scelta Civica) hanno fondato un intergruppo parlamentare chiamato a mettere a confronto idee e proposte di riforma sul gioco. Insieme per lanciare a tutti i loro colleghi un appello a combattere il fenomeno della ludopatia, che negli ultimi dieci anni ha avuto una crescita senza precedenti, “stimolato dalla proliferazione di slot machines, sale da gioco sotto forma di minicasinò e gioco on-line”, spiegano i diretti interessati. Uno sviluppo incontrollato, “frutto di regole sempre più permissive” che “ha fatto emergere gravi problemi sociali e sanitari come impoverimento, patologie gioco-correlate, usura, riciclaggio di denaro sporco da parte della criminalità organizzata”. Il gioco d’azzardo muove, infatti, il 4% del Pil nazionale, rappresentando il 12% della spesa delle famiglie italiane. Gli italiani muovono il 15% del mercato europeo e il 4,4% del mercato mondiale del gioco d’azzardo. Clamorosa la notizia riportata dalle cronache degli scorsi giorni del giovane di Barano d’Ischia che si è gettato nel vuoto schiantandosi su una scogliera dopo aver lasciato un biglietto alla madre che recitava: “Cara mamma, scusa: ho sciupato tutti i soldi al gioco”.
Uno dei tanti recenti casi di adepti del gioco inghiottiti da una spirale incontrollabile in grado di incidere non di misura sul fronte psicologico e parecchio difficile da bloccare. La mancanza di un provvedimento nazionale in materia non è una novità. “Già nella precedente legislatura – osserva il deputato bresciano Mario Sberna – erano state avanzate diverse proposte per una riforma. Ora, bisogna portare avanti quell’impegno e ottenere risultati concreti”.
Il sito www.none’ungioco.it è già disponibile per promuovere una proposta di legge contro la diffusione del gioco d’azzardo “e – a detta dei promotori dell’intergruppo – può essere trasformato in una piattaforma comune per tutte le iniziative parlamentari a sostegno del tema”.