DI CARMINE GAZZANNI
La Corte dei Conti lo dice da sempre, ma ogni anno, al momento della pubblicazione delle lunghe liste dei beneficiari del 5×1000, si ripresenta la solita storia: ad accedere ai fondi, troviamo enti, associazioni, fondazioni per le quali ci si chiede – legittimamente – a quale finalità sociale assolvano tra volontariato e ricerca scientifica. E così, alla polemica dei giorni scorsi sui Caf che truccherebbero una dichiarazione dei redditi su dieci (da verifiche su 5.600 modelli, 730 trasmessi dai centri assistenza di Acli, Mcl, Acai, Anmil e Servizi di base sono emerse irregolarità nell’8,9% dei casi), potrebbe aggiungersene un’altra.
A RUOTA LIBERA – Ma partiamo da principio. A metà settembre l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la lista dei beneficiari del 5×1000 relativo alla dichiarazione dei redditi 2013. Un elenco lunghissimo in cui a spuntare non sono solo enti e associazioni impegnati in prima persona nella ricerca scientifica, sanitaria o nel volontariato (su tutti spiccano Emergency e l’Airc), ma anche una marea di fondazioni politiche. La domanda nasce, allora, spontanea: perché enti come la Fondazione Bettino Craxi (diretta dalla figlia, Stefania, già sottosegretario agli Esteri nel governo Berlusconi IV) riceverà anche quest’anno fondi sia per volontariato che ricerca scientifica? Parliamo, in realtà, di uno stanziamento di soli 14 mila euro. Non bisogna però dimenticare che la Fondazione riceverà altri 30 mila euro dal ministero dei Beni Culturali (come già documentato dal nostro Stefano Sansonetti circa un mese fa). Una sorte simile toccherà anche alla Fondazione Lelio e Lisli Basso – presieduta dall’ex parlamentare europea dei Ds Elena Paciotti – che oltre ai 140 mila euro del ministero diretto da Dario Franceschini, godrà anche di ulteriori 13 mila euro frutto del 5×1000. Basta così? Niente affatto. Stessa sorte, ancora, anche per la Fondazione Alcide De Gasperi diretta dal ministro Angelino Alfano o per Italianieuropei, storica associazione di Massimo D’Alema nella quale ritroviamo una marea di esponenti del Pd. Spazio, poi, anche ad Astrid, il cui presidente è l’ex senatore ed ex numero uno della Cdp Franco Bassanini (marito, peraltro, della vicepresidente del Senato ed esponente Dem, Linda Lanzillotta). Per carità: in questo caso parliamo di spiccioli (poco più di 3 mila euro). Ma resta il principio: perché Astrid accede al fondo per il volontariato? Di quale volontariato si tratta, considerando che l’associazione – che peraltro gode di fondi che arrivano direttamente da Palazzo Chigi, come documentato da LaNotizia il 17 settembre scorso – pubblica studi e rapporti politico-economici? Insomma, nel caos totale le fondazioni politiche raccolgono mance, sempre ottime per arrotondare quanto già versato dai Ministeri.
QUEL CHE È DI CESARE – Ma non finisce qui. Perché anche altri beneficiari nel mare magnum delle liste lasciano più di un dubbio. Prendiamo il caso di Radio Maria, ad esempio, che, tramite due diverse associazioni comunque riconducibili all’emittente radiofonica (“Associazione World Family of Radio Maria” e “Associazione Radio Maria”) racimola la bellezza di 2,2 milioni di euro. Una cifra di poco inferiore a quanto, ancora, riescono a raccogliere i Testimoni di Geova che, non ammessi all’8×1000 (nonostante mille e mille pressioni), ripiegano sull’altro fondo presentandosi come ente morale. Risultato? Quasi un milione di euro di contributi nelle loro casse.
LE CILIEGINE SULLA TORTA – Non mancano, ancora, altre sorprese. Per dire: a godere dei finanziamenti anche le stesse onlus legate ai Caf che spesso redigono le dichiarazioni dei redditi. All’Acli andranno ben 3,4 milioni, al Movimento Cristiano Lavoratori 1,8 milioni. Non male. Quasi surreale, infine, la quota di cui godrà la Fondazione Italiana del Notariato: nonostante i soli 811 optanti, riceverà quest’anno quasi 300 mila euro. Ma ecco la ciliegina: nonostante Mafia Capitale, tra i beneficiari anche la cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi. A riprova del mare magnum. Tw: @CarmineGazzanni