Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone diventerà una serie tv. Del resto il regista è una garanzia quando si parla di serie tv. Il nuovo fantasy è pronto a bissare il successo di Gomorra. «Potrei fare un secondo Racconto con 3-4 storie già scelte e pronte oppure visto che vanno di moda, una serie tv». Il regista è sulle ali dell’entusiasmo. Il suo ultimo film è in uscita nelle sale ed è in concorso a Cannes.
IL RICONOSCIMENTO
Garrone ha ottenuto consensi più dalla stampa straniera che da quella presente al festival francese. «Un capolavoro tra comicità nera e carnevale trasgressivo. E il segreto sta nella serietà impassibile con cui tutto viene trattato». Così il quotidiano britannico The Guardian, in un articolo a firma del suo critico cinematografico Peter Bradshaw, promuove con il massimo dei voti (cinque stelle) Il racconto dei racconti e lo candida per un premio importante a Cannes. La recensione sottolinea come il film sia «gloriosamente folle, rigoroso figurativamente, visivamente meraviglioso: erotico, divertente, intimamente consistente. Il tipo di film, in effetti, per cui esiste un festival come Cannes». Per Variety Il racconto dei racconti si inserisce «nel filone delle fiabe per adulti, senza nessuna concessione al sotto-genere erotico che andava di moda negli anni ‘70, ma guardando piuttosto alla trilogia della vita di Pasolini di cui oggi Garrone può dirsi degno erede». Per The Hollywood Reporter «il risultato è una variazione piena di freschezza sulla linea di quelle grandi e sanguinose fiabe che conosciamo grazie ai Fratelli Grimm o a Charles Perrault, ma con un’aggiunta di piacere e di familiarità». Consensi anche dalla stampa francese. Per Danielle Attali «il virtuosismo della regia lascia senza fiato, l’inventiva rende sublime ogni singola immagine» mentre Paris match assegna al film la «qualità di un’opera barocca, talvolta ineguale ma sempre sorprendente».
LA PELLICOLA
La scommessa è grande per questo film «ambizioso e incosciente» – in sala in 400 copie – che trasporta gli spettatori in un universo fiabesco e arcaico, quello de Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile scritto nel ‘600, un autore «che ha parlato prima di tutti di Cenerentola, del Gatto con gli Stivali, della Bella Addormentata». C’è dentro un universo di personaggi senza tempo, «che rendono moderna questa storia e persino attuale perché – ha spiegato Garrone – come per ogni fiaba si muovono su archetipi». Il racconto dei racconti è un kolossal da 12 milioni di euro, recitato da un cast internazionale e in lingua inglese (Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly). Ora si attendono gli altri due film italiani in concorso: La Giovinezza di Paolo Sorrentino e Mia madre di Nanni Moretti.