Nessuna partenza di slancio. Anzi, dal caso Muraro alle dimissioni di Carla Raineri e Marcello Minenna, sono tanti gli incidenti di percorso. Che hanno reso il cammino tutto in salita. Annullando qualsiasi idea di bilancio di “primo cento giorni” al Campidoglio. L’avventura della sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata finora al di sotto delle aspettative. E anche gli oppositori sono quasi sorpresi dal rapido avvitamento del Movimento 5 Stelle, che nella Capitale si gioca la partita politica più importante. Anche se in pubblico il Pd si diverte ad attaccare gli avversari. “Ci sono le guerre stellari”, ironizza il senatore ed ex assessore alla Mobilità, Stefano Esposito.
PEZZI DI STELLE
Le dimissioni del capo di gabinetto Raineri e dell’assessore Minenna sono una “perdita gigante”, ha ammesso la senatrice Paola Taverna, che pure fa parte del gruppo dei tutor di Virginia Raggi. Ma la rottura con due dei profili di maggior spicco dell’esperienza pentastellata al Campidoglio è solo l’ultimo atto che lascia presagire un bilancio in rosso del M5S dopo pochi mesi. I cattivi presagi si erano manifestati già con la lentezza nella formazione della giunta: dalla notte del trionfo del 19 giugno alle lunghe trattative, chiuse solo dopo la prima settimana di luglio. Con qualche esclusione inattesa come quella dell’ex rugbista Lo Cicero. E soprattutto con il capitolo “capo di gabinetto” rimasto aperto dopo una serie di pasticci, su tutti lo stop alla nomina di Daniele Frongia. Il fedelissimo del sindaco ha dovuto accontentarsi della poltrona di vice. Ma di lì a pochi giorni è esplosa un’altra grana: la deputata Roberta Lombardi ha lasciato il mini-direttorio romano, ufficialmente per dedicarsi a impegni sul piano nazionale. Ma le sue tensioni con la Raggi erano note da tempo. Come se non bastasse la sostituzione ha prestato il fianco a critiche: nel gruppo è entrato a far parte Stefano Vignaroli, compagno di Paola Taverna.
PROBLEMI SERI
Le polemiche più spinose sono però scoppiate su Paola Muraro, l’assessore dell’Ambiente che è stata per 12 anni consulente dell’Ama. Con il Movimento che ha vissuto una nemesi: il Pd ha sollevato lo spettro del conflitto di interessi. Perché la Muraro ha incassato oltre un milioni di euro durante il lungo rapporto con la società che gestisce la raccolta rifiuti a Roma. E mentre imperversava la bufera sull’assessore, la città si riempiva gradualmente di immondizia: l’arrivo del mese di agosto ha messo la spazzatura sotto il tappeto. O meglio ha permesso una ripulitura generale grazie alle partenze dei cittadini. Ma, nemmeno il tempo di prendere coscienza della fine delle ferie, che per Raggi c’è stata un’altra polemica: il super compenso al capo di gabinetto Raineri. E proprio su quel contratto è arrivato il pronunciamento dell’Anac: la procedura è stata impropria. Anche se il problema sembra più grande dei soldi in ballo: così la Raineri ha lasciato la nave. Insieme a Minenna.