Da paladina dell’Ambiente, Greta Thunberg si trasforma nello sponsor del nucleare. Questo almeno è quanto sostengono, con non poca fantasia e diverse forzature, Matteo Renzi e Matteo Salvini che non hanno perso tempo per strumentalizzare un’intervista della giovane svedese, fondatrice dei Fridays for future, facendola apparire come una sostenitrice dell’energia atomica soltanto per aver detto che è “un errore chiudere le centrali nucleari in Germania”.
In un’intervista Greta Thunberg si è detta contraria alla chiusura delle centrali se per compensare si torna al carbone
Tanto è bastato per far partire una campagna social da parte dei due Matteo che su certe battaglie – e talvolta anche sui modi – sembrano avere grande sintonia. Il Capitano si è affrettato a scrivere su Facebook “Sì al Nucleare, se lo sostiene perfino Greta…!”, con tanto di foto dell’attivista svedese, mentre il leader di Italia Viva ha preferito affidare la sua felicità a Twitter sostenendo che “persino Greta apre al nucleare di nuova generazione” mentre “da noi i finti ambientalisti continuano a lavorare contro i rigassificatori, i termovalorizzatori, il gas in Adriatico”.
Insomma a sentire loro, la giovane – per giunta in modo improvviso – si sarebbe lasciata alle spalle anni di battaglie in favore dell’ambiente e contro il nucleare. Ma le cose stanno davvero così? Certo che no. Greta, nell’intervento del 12 ottobre al programma tv Tagesschau che viene richiamato dai due Matteo, non ha detto nulla di diverso rispetto a quanto ha sempre sostenuto.
Parlando alla televisione tedesca, infatti, la giovane si è limitata a ragionare sul caro bollette e sulla crisi energetica che sta colpendo l’intera Europa con un discorso molto pragmatico rispondendo a una domanda del conduttore che le ha chiesto cosa ne pensasse della decisione del governo tedesco di prolungare l’attività delle centrali a carbone per abbassare il costo delle bollette.
Una domanda a brucia pelo a cui Greta ha risposto in modo secco dichiarando di ritenere “che sia una cattiva idea focalizzarsi sul carbone” che, come noto, è altamente inquinante. Successivamente il giornalista tedesco le ha chiesto se le centrali nucleari siano una possibile soluzione per combattere il cambiamento climatico e anche la crisi energetica aggravata dalla guerra in Ucraina e, ancora una volta, la giovane svedese non ha detto nulla di nuovo.
Secondo lei “se abbiamo centrali (nucleari, ndr) già attive, penso sia un errore chiuderle per concentrarsi sul carbone” come sta pensando di fare la Germania. Ecco questa frase letterale è stata ripresa dai due Matteo per far passare l’idea che la fondatrice dei Fridays for future si sia convertita all’atomo ma appare una forzatura grossolana e davvero indifendibile perché la ragazza non ha fatto nessuna apertura al nucleare, ha solo detto che in questo preciso periodo storico è folle pensare di chiudere quelle già aperte per poi compensare con le centrali a carbone.
Da nessuna parte ha detto o scritto quello che Renzi e Salvini sostengono, ossia che si deve puntare sull’atomo e che bisogna creare nuove centrali. Tra l’altro il senatore toscano, da sempre grande promotore di questo tipo di impianti, è andato oltre dicendo che Greta avrebbe parlato di centrali “di nuova generazione” ma si tratta di parole che la ragazza, almeno nella sua intervista, non ha mai neanche pronunciato.
In compenso, in quell’intervento alla tv tedesca, ha detto di pensare “che ci siano altre vie da seguire: bisogna concentrarsi sulle energie rinnovabili, piuttosto che investire nei combustibili fossili”. Peccato che questa parte del discorso sia sfuggita ai due Matteo.
A togliere ogni dubbio sul fatto che Greta non è mai stata – e mai sarà – una portabandiera del nucleare, ci ha pensato lei stessa con dei post sui propri social. “Oggi, come sempre, è importante fare attenzione a chi ascolta le verità scomode solo quando si adatta alla sua agenda” ha spiegato la ragazza.
Secondo lei “per affrontare questa crisi (energetica, ndr), scegliere solo alcuni aspetti, togliere le parole dal loro contesto e ignorare tutto il resto non ci porterà da nessuna parte. Al contrario alimenta soltanto le guerre culturali”, ha aggiunto Thunberg.
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