L’aumento dei prezzi nel settore del turismo è forse quello più emblematico. Anche di fronte a un’inflazione in calo e a una discesa del prezzo del gas e del comparto energetico, in Italia il settore ha continuato ad aumentare le tariffe. E le conseguenze si sono viste sulla domanda, in netto calo. Soprattutto per i turisti italiani, che prediligono mete più low cost.
I rincari si fanno sentire sulla stagione turistica: la domanda è in calo anche del 20% o 30% in alcune zone, come racconta il Sole 24 Ore. La discesa riguarda soprattutto gli italiani, che preferiscono l’estero al proprio Paese.
La nuova mappa del turismo
Gli Italiani preferiscono non solo mete classiche come la Spagna, la Tunisia o l’Egitto. Ma anche nuove zone, finora meno frequentate, come l’Albania e il Montenegro. Dove la differenza di prezzi si fa ancora più sensibile. E anche per i viaggi intercontinentali cambiano le destinazioni, come dimostra il caso del Giappone dove aumentano i flussi grazie a sconti delle compagnie aeree e all’andamento dello yen.
Il calo dei turisti a fronte dell’aumento dei prezzi
Se il governo, come dimostra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, spera molto nel contributo del turismo per il Pil, le imprese sottolineano una situazione diversa. Federturismo evidenzia che nonostante un aumento degli arrivi dall’estero (+4%), quest’estate non ci sarà il tutto esaurito. Anche a causa del caldo record, si spiega.
Federturismo spiega che l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei turisti ma le aziende, invece di provare a contenere i rialzi, li hanno invece nettamente aumentati. Causando quindi un calo della domanda inevitabile. Soprattutto nelle destinazioni diverse dalle città d’arte.
Crolla il turismo interno
Anche Federlaberghi sottolinea che l’estate ha visto un calo delle presenze di turisti italiani, anche se aumentano i turisti americani e asiatici (tornati dopo il Covid). Viene sottolineato come gli italiani preferiscano l’auto, a causa degli aumenti esorbitanti dei prezzi di voli e treni.
Per Assoturismo Confesercenti ad agosto si registrerà un calo di almeno 800mila presenza rispetto al 2022. Alcune stime dicono che più di un italiano su dieci rinuncerà ai viaggi e alle vacanze per il caro prezzi. Un’indagine Demoskopica mostra che l’aumento dei prezzi nel turismo sia più elevato in Italia che in Spagna, Grecia e Francia. Paesi in cui spesso è invece in aumento la domanda.