Alla base delle alluvioni che da anni devastano l’Emilia-Romagna ci sarebbero le estrazioni di gas e del correlato abbassamento del suolo. A sostenerlo è il professor emerito di Scienza delle costruzioni, Bernhard Schrefler, durante l’ultima adunata dell’Accademia Galileiana. La tesi deriva dallo studio intitolato “Le alluvioni nell’Emilia Romagna nel 2023 e 2024 e la subsidenza dovuta all’estrazione di gas”, proddotto da Schrefler e rappresenta un’interpretazione del tutto inedita del problema.
Uno studio in cui il professore ha risposto alle tre domande fondamentali: perché l’acqua si è fermata per settimane nelle zone tra Budrio e Ravenna? Perché le città di Budrio (Bologna), Medicina (Bologna), Lugo, Traversara, Bagnacavallo, Cotignola (tutte Ravenna) sono state alluvionate in tutti e tre gli ultimi episodi? A cosa si deve l’alto numero di esondazioni, rotture arginali e tracimazioni documentate per gli episodi del 2024?
Secondo Schrefler in tutti e tre gli episodi si sono verificati due eventi di pioggia eccezionali ravvicinati, per cui la saturazione del suolo ha generato deflussi ancor più elevati nnel secondo fenomeno atmosferico ravvicinato. Nell’evento principale del maggio 2023 è stata registrata una precipitazione media di 400-450 mm in 24 ore.
“Le alluvioni in Emilia-Romagna causate dalle estrazioni di gas”. Un nuovo studio del professore Schrefler prova a spiegare il fenomeno
Ma c’è anche una circostanza non irrilevante, per Schrefler: nell’Emilia Romagna sono stati sfruttati giacimenti di gas dal 1950 in poi ed in parte sono ancora sfruttati, causando un abbassamento del suolo chiamato subsidenza. Per esempio il giacimento Ravenna Terra, dove la produzione è iniziata nel 1953, ha prodotto una subsidenza di 30 cm nel 1968 e di 65 cm nel 1980, fine della fase primaria di produzione. Il giacimento è stato dismesso nel 1992, ma la subsidenza nel 2024 ha raggiunto circa il doppio di quella del 1980 per l’ assestamento della pressione nel fiume adiacente. In parole povere, il peso del flusso idrico ha ulteriormente abbassato il suolo svuotato dal gas.
Questa regola del raddoppio vale anche per altri giacimenti nella zona. Nel giacimento Angela-Angelina davanti al littorale di Fiumi Uniti a Sud di Ravenna la produzione di gas è iniziata nel 1973. Nel periodo 1998-2018 è stata misurata sopra la piattaforma di produzione di gas una subsidenza di 28 cm. C’e’ di più : già per il 2014 era stata prevista una conca di subsidenza circolare con un raggio di 8 km ed un’area di ben circa 200 km2. In quel momento era pienamente in atto la fase di estrazione e questi valori sono destinati di aumentare per la citata regola del raddoppio della subsidenza nel tempo. Con questi dati alla mano si può dare la risposta alle prime due domande.
L’analisi
Dai punti di rotta arginale, esondazione o tracimazione l’acqua è fluita proprio verso le zone rese più basse dalla subsidenza. Ogni volta Poi si è reso necessario il pompaggio per prosciugare le aree allagate, un processo che può richiedere mesi.Casi di alluvioni più o meno localizzate in tutti e tre gli eventi si trovano anche vicino a pozzi singoli o piccoli gruppi di pozzi e riguardano di Lugo, Bagnacavallo, Cotignola, Traversara, Russi (RA), Medicina (BO), Budrio (BO).
Le esondazioni così frequenti potrebbero essere spiegate anche dal mutato quadro normativo nella regione dell’Emilia Romagna rispetto a quello nazionale e con il legame tra subsidenza ed esondazioni della Figura 2. In Emilia Romagna e la sopraelevazione della cresta degli argini sul livello della massima piena conosciuta è fissato a 50 cm, dove ci si aspetta un periodo di ritorno della piena di 30 anni. A livello nazionale invece ci si basa tipicamente su una frequenza probabile di un evento ogni 200 anni, con un margine di sicurezza fissato a non meno di un metro. Una normativa decisamente più stringente e cautelativa.